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DONNE E SICUREZZA SUL LAVORO: IL DOSSIER 2023 DELL’INAIL
DONNE E SICUREZZA SUL LAVORO: IL DOSSIER 2023 DELL’INAIL
Pubblicato il Dossier che analizza l’andamento infortunistico al femminile attraverso i dati provvisori dell’ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2017-2021.
Nel nuovo Dossier donne l’Inail analizza l’andamento delle malattie e degli infortuni lavoro-correlati in ottica di genere e approfondisce il tema della conciliazione tra vita familiare e vita professionale. Il 2022 è stato l’anno in cui gli infortuni sul lavoro che hanno coinvolto le donne hanno registrato, rispetto al 2021, una vertiginosa impennata (+42,9%). L’impennata è correlata al cosiddetto effetto covid, ossia il virus è circolato soprattutto nei settori ad alta presenza femminile, come quello sanitario, dell’assistenza sociale o delle pulizie, esponendo le donne a un maggiore rischio di contagio. La promozione dell’uguaglianza di genere e le iniziative volte a colmare il divario occupazionale tra uomini e donne devono prestare particolare attenzione anche alla sicurezza sul lavoro. La quota dei decessi in itinere delle donne è il doppio rispetto agli uomini. Se nel 2021 l’incremento percentuale tra i lavoratori si aggira intorno al 17,3%, quello tra le lavoratrici sfiora il 30%. L’80% degli oltre 205mila infortuni denunciati dalle lavoratrici nel 2021 è avvenuto in occasione di lavoro e il restante 20% in itinere. Nel 2021 il numero delle infortunate durante il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro risulta di poco inferiore a quello degli uomini (40.909 casi contro 43.434), a differenza di quanto avvenuto nel triennio 2017-2019, quando lo aveva sempre superato. Nel corso del quinquennio la quota degli infortuni in itinere sul totale dello stesso sesso è stata sempre più elevata per le donne rispetto a quella degli uomini (mediamente 21% contro 11%) e anche per i casi mortali questo rapporto è risultato sempre più alto per la componente femminile rispetto a quella maschile (mediamente 40% contro 21%).
Un quarto degli incidenti femminili è concentrato nelle prime tre ore del lunedì. Nel 2021 l’età media all’infortunio per le lavoratrici è di 42 anni (40 per i lavoratori) e la classe di età che racchiude il maggior numero di casi è quella compresa tra i 50 e i 59 anni (59.257), seguita dalla fascia dai 40 ai 49 (46.714) e da quella dai 30 ai 39 (31.897). Nel corso del quinquennio 2017-2021 l’incidenza degli infortuni delle over 59enni è passata dal 7,6% al 9,5% ed è proprio questa fascia ad aver registrato nel 2021 un terzo dei casi mortali delle donne (49 su 148), 24 dei quali hanno riguardato le lavoratrici di età compresa tra i 60 e i 64 anni. Seguono la classe 50-54 anni, con 31 decessi, e quella 55-59 anni, con 23 (erano 54 nel 2020). L’età media al decesso per le donne è pari a 53 anni, due in più rispetto a quella degli uomini (51). I 148 casi mortali femminili segnalati all’Inail nel 2021 sono 44 in meno rispetto ai 192 registrati l’anno precedente e 34 in più rispetto al 2017, con un incremento di circa il 30% che è quasi il doppio rispetto al +17,3% rilevato per gli uomini.
Patologie professionali
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo si confermano prevalenti e, insieme a quelle del sistema nervoso, raggiungono l’82% del totale. Se le malattie citate rappresentano il 78% delle denunce dei lavoratori, la stessa percentuale sale al 92% tra le lavoratrici. Inoltre, stando ai numeri, risulta che i disturbi psichici hanno un’incidenza più elevata nella componente femminile di lavoratori. A prevalere sono i disturbi nevrotici, legati a stress da lavoro correlato (dal mobbing per l’82% delle donne e 76% per gli uomini) seguiti dai disturbi dell’umore.
Settori
Il 77,5% delle patologie denunciate dalle lavoratrici nel 2021 è concentrato nella gestione Industria e servizi (contro l’84,4% di quelle dei lavoratori), il 20,6% in Agricoltura e il restante 1,9% nel Conto Stato. Caratteristica, anche per effetto delle distribuzioni occupazionali “di genere”, è la diversa partizione delle denunce tra i due sessi nell’ambito delle attività dell’Industria e servizi. Escludendo i casi non determinati, la quasi totalità delle denunce (70%) degli uomini si concentra nelle attività industriali, come quelle manifatturiere e delle costruzioni. Per le donne accade il contrario, con il 64% dei casi nei settori dei servizi (sanità e commercio i principali) e il restante 36% nelle attività industriali.
PROMOTERGROUP S.p.A. TRA I LEADER EUROPEI NELLA FT 1000 DI FINANCIAL TIMES E STATISTA
PROMOTERGROUP S.p.A. TRA I LEADER EUROPEI NELLA FT 1000 DI FINANCIAL TIMES E STATISTA
Financial Times 1000 Europe’s Fastest Growing Companies 2023 è il risultato di un’iniziativa congiunta di Financial Times e Statista. Quest’ultima, dopo approfondite ricerche che hanno coinvolto decine di migliaia di aziende da tutta Europa e a conclusione del processo di analisi, ha identificato le aziende che sono riuscite a distinguersi per la propria crescita di fatturato e numero di dipendenti nell’ultimo triennio 2018-2021.
Promotergroup è stata pubblicamente riconosciuta da FT come una delle aziende europee in più rapido sviluppo, piazzandosi al 690° posto nella classifica generale europea, al 17° nella categoria Management Consulting e sesti tra le italiane presenti in questa categoria.
“Essere inseriti dal prestigioso Financial Times tra le 1000 aziende europee distintesi per crescita ci rende davvero orgogliosi”. – il commento di Gianni Polizzi, Presidente di Promotergroup S.p.A. – “Ottenere per la prima volta un riconoscimento a livello europeo è la dimostrazione del fatto che Promotergroup S.p.A. è un gruppo sempre più solido e presente, con un portfolio servizi sempre più ampio e alla continua ricerca di nuovi progetti da lanciare”.
Promotergroup S.p.A. è una global service che eroga servizi su misura a livello nazionale, spaziando dall’adeguamento normativo cogente alle certificazioni QSA (ambito agroalimentare compreso), alla sicurezza nei luoghi di lavoro compresa la sorveglianza sanitaria sino alla Finanza e Sviluppo d’impresa. I servizi offerti dal gruppo sono di supporto, non solo alle imprese, ma anche agli Enti locali, alle Associazioni di categoria e alle Organizzazioni No-profit, nel segno dell’eccellenza e dell’efficacia.
Grazie a un preciso piano strategico e ad un dettagliato progetto di sviluppo organizzativo e operativo, Promotergroup S.p.A. è costantemente cresciuta giorno dopo giorno, fino ad ottenere diversi riconoscimenti fra cui nel 2021 quello de Le Fonti Awards come vincitore “Eccellenza dell’Anno – Consulenza & Leadership Sicurezza sul Lavoro” e nel 2022 in qualità di Leader della Crescita 2023 da parte del Sole 24 Ore e Statista.
Scopri la classifica completa qui: https://www.ft.com/ft1000-2023
SMARTWORKING: STUDIO ENEA DIMOSTRA CHE FA BENE ALL’AMBIENTE
SMARTWORKING: STUDIO ENEA DIMOSTRA CHE FA BENE ALL’AMBIENTE
Meno 40% di anidride carbonica all’anno per ogni lavoratore in smartworking.
Lo smartworking produce effetti positivi non solo sulla qualità di vita dei lavoratori ma anche sull’ambiente. Il lavoro a distanza è via via emerso in molti settori come una valida alternativa al lavoro fisico in ufficio, consentendo una serie di vantaggi tra cui un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, maggiore soddisfazione sul lavoro, minori perdite di produttività dovute alla congestione stradale e minori impatti ambientali nelle città grazie a una minore domanda di mobilità. A dimostrarlo è l’ENEA (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo sostenibile) che ha pubblicato sulla rivista Applied Sciences, i risultati di uno studio sull’impatto ambientale dello smartworking a Roma, Bologna, Torino e Trento. L’indagine portata avanti dai ricercatori ha interessato un campione complessivo di 3.397 persone di 29 amministrazioni pubbliche su tutto il territorio italiano, che hanno applicato il lavoro da remoto nel periodo 2015-2018, quindi prima della pandemia. La ricerca ha stabilito che per ogni lavoratore rimasto a casa due giorni a settimana, è stata ridotta l’emissione di 600 chilogrammi di CO2 in un anno, il 40% in meno. In Italia i trasporti sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni totali nazionali di gas ad effetto serra e quasi tutte (93%) provengono dal trasporto su gomma, con le automobili che coprono il 70%. In media, i lavoratori del campione osservato dall’Enea percorrono 35 km al giorno, per una durata di 1 ora e 20 minuti. Circa la metà del campione dichiara di viaggiare esclusivamente con mezzi di trasporto privati a motore (47% in auto e 2% su due ruote), mentre il 17% viaggia esclusivamente con i mezzi pubblici e il 16% con un mix di trasporto pubblico/privato. Roma si conferma la città più critica, con un tempo di percorrenza medio di 2 ore (un lavoratore su 5 percorre più di 100 km al giorno). Nella capitale ogni persona trascorre nel traffico 82 ore all’anno. Trento risulta infine la città con il maggior ricorso a mezzi privati a combustione interna negli spostamenti casa-lavoro (62,9%), seguita da Roma (54,4%), Bologna (44,9%) e Torino (38,2%). Ma i benefici ambientali non si fermano qui: l’analisi ha evidenziato una riduzione anche di ossido di azoto a persona al giorno (dai 14,8 g di Trento ai 7,9 g di Torino), di monossido di carbonio (da 38,9 g di Roma a 18,7 g di Trento), di Pm10 (da 1,6 g di Roma a 0,9 g di Torino) e di Pm2,5 (da 1,1 g di Roma e Trento a 0,6 g di Torino). I risultati di questa indagine evidenziano l’importanza del lavoro a distanza da fornire come scelta e non come obbligo, perché ogni lavoratore presenta condizioni di vita e priorità diverse da tenere in considerazione.
AVVISO PUBBLICO RIPRESA SICILIA: DOMANDE DAL 5 APRILE
AVVISO PUBBLICO RIPRESA SICILIA: DOMANDE DAL 5 APRILE
36 milioni destinati alle PMI siciliane per la realizzazione di investimenti che favoriscano l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la riconversione di siti produttivi.
Il Dipartimento delle Attività Produttive, con il DDG n. 188/2023 del 17/02/2023, ha approvato l’Avviso pubblico relativo alla misura di agevolazione denominata Ripresa Sicilia. L’aiuto è concesso sino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Dal 28 febbraio 2023 sarà possibile accedere alla piattaforma al fine di visionare e scaricare la modulistica relativa all’avviso "RIPRESA SICILIA", mentre dal 5 aprile sarà possibile inviare le domande per beneficiare dei contributi. È prevista la concessione di agevolazioni in forma di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato.
Obiettivo
La misura "Ripresa Sicilia" ha come obiettivo quello di rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale siciliano e stimolare il riposizionamento di settori tradizionali attraverso la realizzazione di investimenti tesi a sostenere la crescita e l’innovazione, favorendo processi di trasferimento tecnologico e di riconversione e riqualificazione di siti produttivi.
A chi si rivolge
I destinatari della misura sono le PMI – Piccole e medie imprese siciliane aventi sede legale e/o operativa in Sicilia:
- in forma singola (impresa proponente)
- in forma associata (max 3 imprese)
Sono escluse dal finanziamento le microimprese.
Attività ammissibili
Sono agevolabili programmi di spesa da realizzare in unità locali ubicate/da ubicare in Sicilia riguardanti:
- la realizzazione di una nuova unità produttiva;
- l’ampliamento della capacità produttiva di un’unità esistente;
- la diversificazione della produzione di un’unità produttiva esistente per nuovi prodotti (cambio ATECO);
- la ristrutturazione di un’unità produttiva esistente per introdurre innovazioni nel processo di produzione e per migliorare il livello di efficienza, valutabili in termini di riduzione dei costi, aumento della qualità dei prodotti e/o dei processi, eventuale riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento della sicurezza sul lavoro.
Non sono agevolabili programmi di spesa costituiti da investimenti di mera sostituzione.
Sono ammessi tutti i settori ad esclusione di quelli presenti nella tabella Allegato 1 “Codici ATECO Settori Esclusi”:
Allegato 1: Codici ATECO Settori Esclusi |
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NOME SEZIONE |
ESCLUSIONI |
Agricoltura, silvicoltura e pesca |
Tutta la sezione |
Estrazione di minerali da cave e miniere |
05 Estrazione di carbone esclusa torba. |
Attività Manifatturiere |
20.6 Fabbricazione di fibre sintetiche ed ARTIFICIALI; 24.1 Siderurgia; 30.1 Costruzione di navi e imbarcazioni, fatta eccezione per la costruzione di imbarcazioni sotto i 24 metri, che risulta attività ammissibile. |
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata |
Tutta la sezione |
Trasporto e magazzinaggio |
Tutta la sezione tranne: 52.1 Magazzinaggio e custodia |
Attività di servizi di alloggio e di ristorazione |
Tutta la sezione |
Attività finanziarie ed assicurative |
Tutta la sezione |
Attività professionali, scientifiche e tecniche |
70.10 Attività delle holding impegnate nelle attività gestionali (holding operative) 70.22 Consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale |
Dotazione finanziaria
L’ammontare delle risorse dedicate è pari a 36 milioni di euro, così ripartite:
- € 16 milioni provenienti dai fondi FSC 2021/2027
- € 20 milioni provenienti dai fondi POC 2014/2020
Spese ammissibili e agevolazione
Sono agevolabili i seguenti investimenti materiali ed immateriali:
- spese per la progettazione e direzione lavori (limite del 6% in opere murarie)
- opere murarie e costi di ristrutturazioni (limite del 30%)
- acquisto di macchinari, impianti, e attrezzature
- spese per la formazione specialistica del personale (limite del 20%), necessaria per l’introduzione di macchinari/attrezzature/impianti innovativi/software/soluzioni tecnologiche
- acquisto di software/brevetti/licenze e soluzioni tecnologiche
- ricerca industriale e sviluppo sperimentale
- consulenza specialistica nella misura massima del 5% del programma di spesa ammissibile
- programmi di internazionalizzazione, di marketing, e-business
Sono ammissibili programmi di spesa da un limite minimo di 400 mila euro fino ad un massimo di 5 milioni di euro. L’agevolazione è concessa nel limite massimo del 75% della spesa ammissibile comprendente:
- finanziamento agevolato a tasso zero della durata max di 12 anni
- contributo a fondo perduto, sino al 75% dell’investimento.
L’importo del contributo a fondo perduto è pari:
- al 40% della spesa ammissibile per le piccole imprese;
- al 30% della spesa ammissibile per le medie imprese.
Resta in carico all’impresa beneficiaria il cofinanziamento per un importo non inferiore al 25% del programma di spesa ammissibile da immettere tramite apporto di mezzi propri e/o finanziamento bancario ordinario e dunque “in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico”. Per accedere alla misura è richiesto un progetto integrato di investimento della durata di massimo 24 mesi, su ricerca e sviluppo, competitività e internazionalizzazione.
Scadenza
Dal 28 febbraio 2023 è possibile accedere alla piattaforma per scaricare la relativa modulistica. Le istanze, complete della prevista documentazione, dovranno essere presentate dalle ore 12 del 5 aprile 2023 e sino alle ore 12 del 27 aprile 2023.
Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o www.promotergroup.eu/index.php/contattaci
DECRETO MILLEPROROGHE: VIA LIBERA DAL SENATO
DECRETO MILLEPROROGHE: VIA LIBERA DAL SENATO
Smartworking, proroghe per imprese e blocco aumenti in bolletta: le novità del Decreto Milleproroghe.
Approvato in Senato il decreto legge “Milleproroghe” con 88 voti a favore 63 contrari e 3 astensioni. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera che dovrà convertirlo entro il 27 febbraio, pena la decadenza. Tra i provvedimenti più rilevanti lo smartworking, per i fragili e nel privato anche per i genitori di under 14 fino a giugno, il fondo nuove competenze per la formazione on the job, i dehors di ristoranti ed esercizi pubblici liberi fino a dicembre, concessioni balneari, isopensione, ricetta elettronica.
Sono previste delle proroghe per le imprese di determinati settori:
- Autorizzazione uso suolo pubblico: gli esercizi commerciali, per esempio bar e ristoranti possono continuare ad utilizzare tavolini all’aperto e dehors fino al 31 dicembre 2023.
- Concessioni balneari: la delega per la mappatura delle concessioni balneari è prorogata al 27 luglio, nel frattempo sono prorogate di un anno le attuali concessioni (fino al 31 dicembre 2024 oppure al 31 dicembre 2025 per i Comuni alle prese con un in essere o “difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa”).
- Birrifici: accisa ridotta del 50% nel 2023 se con produzione annua fino a 10mila ettolitri, del 20% o 30% per chi produce da 10mila a 60mila ettolitri.
Il Decreto prevede anche altre proroghe:
- il blocco aumenti in bolletta unilaterale per luce e gas fino al 30 giugno 2023.
- un pacchetto sanità che comprende, tra l'altro, la proroga al 31 dicembre 2024 per l'uso della ricetta elettronica.
- Isopensione: era in scadenza a fine 2023 mentre è prorogata al 2026: possono accedere a questa forma di accompagnamento alla pensione prevista dalla legge 92/2012 i lavoratori a cui mancano sette anni al raggiungimento della pensione Fornero; ultima decorrenza ammessa il primo dicembre 2026, con risoluzione del rapporto di lavoro il 30 novembre 2026.
- più tempo, fino al 30 giugno 2023, per richiedere mutui agevolati per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con Isee fino a 40.000 euro;
MISURE PER IL LAVORO
Per quanto riguarda il lavoro ci sono tre importanti novità: in primo luogo arriva la possibilità di tenere i lavoratori con contratti di somministrazione fino al 2025 anche oltre i 24 mesi previsti. Il diritto allo smartworking per i fragili riparte dal 28 febbraio ed è previsto fino al 30 giugno 2023. Per i privati potrà essere riconosciuto sia ai lavoratori fragili (affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico), sia a quelli con figli fino a 14 anni. Per i dipendenti pubblici, invece, lo smart working sarà riservato soltanto ai lavoratori pubblici con fragilità. Per quanto riguarda il fondo nuove competenze, i contratti collettivi sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere, anche per quest’anno, intese di rimodulazione di parte dell’orario di lavoro per permettere al personale la frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione a mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa. La spesa per le ore di formazione, contributi previdenziali e assistenziali inclusi, sarà a carico del Fondo, nel limite di 230 milioni.
GREENWASHING UE: ETICHETTE PIÙ CHIARE E ATTENDIBILI
GREENWASHING UE: ETICHETTE PIÙ CHIARE E ATTENDIBILI
La Commissione Europea avanza una proposta per rendere le etichette più chiare e combattere le false dichiarazioni.
Quasi il 40% delle affermazioni ambientali o dichiarazioni “verdi” sui prodotti fatte dalle aziende oggi sono prive di fondamento. A sostenerlo è la bozza chiamata “Directive of the European Parliament and of the Council on Green claims” della Commissione Europea: si tratta di uno strumento con cui l’Europa punta a nuove direttive per fermare il greenwashing. Il greenwashing o ambientalismo di facciata è una forma di pubblicità ingannevole che praticano molte aziende per "tingere di verde" i loro prodotti e spingere i consumatori a preferirli a quelli dei concorrenti.
Nel preambolo al futuro disegno di legge l'Unione Europea specifica infatti che oggi "i consumatori non dispongono di informazioni affidabili sulla sostenibilità dei prodotti e devono affrontare pratiche commerciali fuorvianti come il greenwashing o la mancanza di trasparenza e credibilità delle etichette ambientali".
SANZIONI
Per placare questo fenomeno, che ormai sta dilagando, l’Europa punta a responsabilizzare i vari stati membri chiedendo ai Paesi di garantire, anche con sanzioni, l’applicazione di future regole. Si passerà infatti probabilmente verso la creazione di un sistema di verifica per la fondatezza delle dichiarazioni ambientali, che dovranno essere verificate da controllori "indipendenti". Le sanzioni per i trasgressori avranno importi stabiliti a seconda della "natura e gravità della violazione" e la multa potrà variare anche a seconda del potenziale danno ambientale causato. In particolare, i termini utilizzati per promuovere un prodotto che dovranno essere verificati con esattezza e comprovati sono alcuni di quelli che oggi sono sempre più diffusi: ad esempio "climate neutral", "carbon neutral", oppure espressioni come "100% CO2 compensato".
Nel novembre 2020, su 344 prodotti analizzati in un caso studio, oltre il 40% delle affermazioni green o i claim pubblicitari apparivano per esempio privi di veridicità e completezza. Inoltre nel 57% dei casi l'azienda non dava elementi sufficienti nemmeno per poter verificare le informazioni. L’Ispra ha istituito una task force proprio per la trasparenza e la finanza sostenibile contro il greenwashing. Servirà per aiutare la corretta destinazione degli investimenti, soprattutto di quelli pubblici, ma anche per sostenere le aziende che vogliono davvero intraprendere percorsi verdi e sostenibili ed essere certificate in tal senso. Tramite Ispra il governo italiano si è messo in campo perché il greenwashing sia gestito e prevenuto in modo efficiente, in modo tale da permettere che il percorso del sistema-Paese verso la decarbonizzazione dell'economia e un vero sviluppo sostenibile proceda senza rischi.
SPRECO ALIMENTARE: OLTRE 520 GRAMMI DI CIBO BUTTATI A PERSONA
SPRECO ALIMENTARE: OLTRE 520 GRAMMI DI CIBO BUTTATI A PERSONA
Scende del 12% lo spreco alimentare nelle case e il 58% dei consumatori riutilizza gli avanzi.
Secondo una ricerca del Crea, (Consiglio per la ricerca in agricoltura) condotta su un campione di 2869 adulti, chi segue le linee-guida per una sana alimentazione butta via meno cibo e aiuta il pianeta, oltre a mangiare meglio. Rispetto agli anni passati i consumatori sono diventati più attenti agli sprechi e alle abitudini alimentari e questo li ha portati a non buttare più via gli avanzi dei pasti. In base ai nuovi dati che si riferiscono al mese di gennaio 2023, gli italiani gettano in media 524,1 grammi a testa di cibo nel bidone alla settimana di cibo contro i 595,3 grammi dello scorso anno, ovvero 27,3 chili all'anno. Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina è sceso del 12% lo spreco alimentare nelle case, con il 58% dei consumatori che ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti.
Il riutilizzo degli avanzi si sposta poi dalle mura domestiche all'ufficio, con il 52% dei lavoratori che dichiara di portarsi al lavoro la gavetta con il cibo, magari preparato utilizzando quanto rimasto di pasti precedenti. La volontà degli italiani di ridurre gli sprechi si sposta anche nei ristoranti dove ben il 49% di clienti si dice pronto a chiedere la doggy bag per portarsi via gli avanzi, con una percentuale che nei giovani sale addirittura al 58%. È quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Censis in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari del 5 febbraio.
Tra gli scaffali il 92%degli italiani è attento a controllare la data di scadenza per acquistare solo cibo da consumare nel breve periodo. Quasi sette italiani su 10 (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l'obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l'impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più e tagliano quindi gli sprechi.
“La lotta agli sprechi – sottolinea Coldiretti in una nota – inizia nel carrello della spesa e finisce con la riscoperta dei piatti del giorno dopo che valorizzano gli avanzi e aiutano a conservare e trasmettere le tradizioni culinarie del passato alle nuove generazioni”.
REGIONE LOMBARDIA: APPROVATO AVVISO PUBBLICO “VERSO LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE”
REGIONE LOMBARDIA: APPROVATO AVVISO PUBBLICO “VERSO LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE”
Previsto un finanziamento per il supporto e il conseguimento della certificazione. Le richieste potranno essere presentate a partire dal 1° febbraio 2023.
La Regione Lombardia, con D.d.u.o. n. 654 del 23 gennaio 2023, ha approvato l’avviso pubblico “Verso la certificazione della parità di genere” a valere su risorse PR FSE+2021-2027 nell’ambito dell’Obiettivo specifico ESO4.3, Azione c1. Con il presente Avviso la Regione Lombardia intende sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde nel percorso orientato al conseguimento della certificazione della parità di genere con due linee di finanziamento:
- la prima che prevede l’erogazione di un contributo per servizi di consulenza specialistica, finalizzati all’acquisizione di strumenti per l’impostazione di un sistema di gestione per la parità di genere che possa essere rinnovato e adattato nel tempo a mutate esigenze (Linea di finanziamento A);
- la seconda che prevede l’erogazione di un contributo a copertura dei costi sostenuti dalle imprese per ottenere la certificazione (Linea di finanziamento B).
Per richiedere il rilascio della certificazione della parità di genere, le imprese devono rivolgersi esclusivamente agli organismi di valutazione della conformità accreditati in questo ambito ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008, in conformità alla UNI/PdR 125:2022 e come previsto dal D.M. 29 aprile 2022. I datori di lavoro interessati possono prendere visione dell’elenco degli Enti accreditati pubblicato nel sito di Accredia (in particolare, accedendo al link https://www.accredia.it/servizio-accreditato/sistemi-di-gestione-per-la-parita-digenere/)
Finalità e obiettivi
L’obiettivo è quello di promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, una parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, anche attraverso l'accesso a servizi abbordabili di assistenza all'infanzia e alle persone non autosufficienti. La certificazione verrà riconosciuta a seguito di una valutazione di performance delle imprese rispetto all’adozione di un sistema di gestione per la parità di genere, ai sensi della prassi UNI PdR 125/2022 recepita con D.M. 29 aprile 2022. Le imprese potranno conseguire la certificazione a fronte di interventi nelle seguenti aree: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Regione Lombardia intende sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde nel percorso orientato al conseguimento della certificazione della parità di genere.
Soggetti beneficiari
Possono partecipare al presente bando i soggetti che esercitano attività economica (“la vendita di prodotti o servizi a un determinato prezzo, su un mercato determinato/diretto”) e che, al momento della presentazione della domanda, posseggono i seguenti requisiti:
- essere una micro, piccola e media impresa;
- essere regolarmente iscritti e attivi nel Registro delle imprese (come risultante da visura camerale) o essere titolari di partita IVA attiva al momento della presentazione della domanda di finanziamento;
- avere in pianta organica almeno un dipendente alla data di presentazione della domanda di finanziamento;
- avere una sede operativa attiva in Regione Lombardia o, se solo titolare di Partita IVA, avere domicilio fiscale in Lombardia;
- essere in regola con il DURC;
- essere in regola con la normativa sugli aiuti di Stato in regime di “de minimis” (Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013);
- essere in regola con le assunzioni previste dalla Legge n. 68 del 12/03/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e ss.mm.ii. in materia di collocamento mirato ai disabili;
- essere in regola con la trasmissione del Rapporto sulla situazione del personale di cui all’art 46 del Dlgs 198/2006;
- non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 del Reg (UE) 1407/2013;
- non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.
Non sono ammessi a presentare domanda di finanziamento per l’erogazione di voucher per la certificazione di genere:
- i soggetti che non esercitano attività economica;
- le Amministrazioni pubbliche;
- le Associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori
Ai fini del presente Avviso, non possono usufruire del contributo le società, gli enti e singoli professionisti che, a qualsiasi titolo, prestano servizi di consulenza e assistenza tecnica previsti al paragrafo B dell’Avviso.
Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria messa a disposizione per il presente Avviso è pari a € 10.000.000,00, a valere sul Programma Regionale Lombardia FSE+ 2021-2027, nell’ambito della Priorità 1, Obiettivo specifico ESO4.3, Azione c.1.
La dotazione finanziaria è suddivisa in 2 linee di finanziamento, come segue:
- Linea A) - € 4.000.000,00 per “Servizi consulenziali di accompagnamento alla certificazione”
- Linea B) - € 6.000.000,00 per “Servizio di certificazione della parità di genere”
Aiuto concesso in regime de minimis
Le soglie sono le seguenti:
- la prima soglia, valida solo per l’attività di trasporto su strada per conto di terzi, è pari a € 100.000,00;
- la seconda soglia, valida per tutte le altre attività economiche, è pari a € 200.000,00.
Caratteristiche dell'agevolazione
Il contributo è concesso a fondo perduto, sotto forma di voucher aziendale, destinato ai soggetti in possesso dei requisiti specifici già citati. Per entrambe le Linee di finanziamento il contributo pubblico erogato per singola impresa non potrà superare l’80% delle spese ammissibili. Entrambi i contributi saranno riconosciuti, e quindi liquidati, esclusivamente ai beneficiari che avranno ottenuto la certificazione della parità di genere. I contributi non sono cumulabili con altre agevolazioni. Per ricevere il contributo relativo alla Linea di finanziamento A, è necessario richiedere anche il contributo relativo alla Linea di finanziamento B. È possibile richiedere esclusivamente il contributo sulla Linea di finanziamento B.
Il valore del voucher varia in relazione al numero di dipendenti delle sedi operative/unità produttive localizzate sul territorio di Regione Lombardia alla data di presentazione della domanda ed è fruibile all’interno dei seguenti massimali:
Numero di dipendenti |
Valore massimo del voucher per servizi consulenziali (Linea A) |
Valore massimo del voucher per servizio di certificazione (Linea B) |
Da 1 a 9 dipendenti |
2000€ |
2000€ |
da 10 a 49 dipendenti |
4000€ |
4000€ |
da 50 a 125 dipendenti |
5000€ |
7000€ |
da 126 a 249 dipendenti |
7000€ |
9000€ |
Si considerano dipendenti coloro i quali sono ricompresi nelle seguenti categorie:
- contratto di lavoro di diritto privato a tempo indeterminato o a tempo determinato (in entrambi i casi sia a tempo pieno, sia a tempo parziale)
- contratto di apprendistato (ai sensi del D.Lgs. 81/2015)
- soci-lavoratori di cooperative (sia che partecipino o non partecipino agli utili).
Sono esclusi dal conteggio dei dipendenti:
- i tirocinanti
- i collaboratori d’impresa
- i lavoratori con contratto di somministrazione
- i lavoratori con contratto di lavoro intermittente
- i titolari di impresa e i componenti dei Consigli di Amministrazione
Progetti finanziabili
Nell’ambito del presente Avviso sono finanziabili i servizi di seguito descritti e realizzati sul territorio lombardo.
- SERVIZI CONSULENZIALI DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE
La Linea di finanziamento A prevede un contributo per l’acquisto di servizi di consulenza specialistici a supporto delle imprese che intendano avviare le attività propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere.
- SERVIZIO DI CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE
La Linea di finanziamento B prevede l’erogazione di un contributo per le spese di certificazione sostenute dalle imprese. Per richiedere il rilascio della certificazione della parità di genere, le imprese devono rivolgersi esclusivamente agli organismi di valutazione della conformità accreditati in questo ambito ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008, in conformità alla UNI/PdR 125:2022 e come previsto dal D.M. 29 aprile 2022. I datori di lavoro interessati possono prendere visione dell’elenco degli Enti accreditati pubblicato nel sito di Accredia (in particolare, accedendo al link https://www.accredia.it/servizio-accreditato/sistemi-di-gestione-per-la-parita-digenere/).
Tutte le attività dovranno essere realizzate e le spese sostenute solo dopo la data di concessione del finanziamento.
Quando sarà operativo
La domanda di finanziamento deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandi online, dalle ore 10.00 del 1° febbraio 2023 fino ad esaurimento della dotazione finanziaria e comunque non oltre le ore 17.00 del 13 dicembre 2024. Promotergroup S.p.A. ha i requisiti per svolgere l’attività di consulenza e, grazie a partnership con enti di certificazione, può accompagnare le imprese nell’intero percorso e supportarle nella presentazione della domanda e della richiesta del contributo economico.
Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o www.promotergroup.eu/index.php/contattaci
AL VIA GENERAZIONE TERRA – LA NUOVA MISURA DI ISMEA PER GIOVANI AGRICOLTORI
AL VIA GENERAZIONE TERRA – LA NUOVA MISURA DI ISMEA PER GIOVANI AGRICOLTORI
Dal 1 febbraio è possibile presentare le domande per accedere al nuovo strumento fondiario che finanzia fino al 100% del prezzo di acquisto di un terreno agricolo.
È stata presentata ieri, 1 febbraio, la nuova politica a sostegno dei giovani agricoltori. Questa misura, tanto attesa, ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e il consolidamento di superfici condotte nell'ambito di una attività imprenditoriale agricola o l'avvio di una nuova impresa agricola. La misura finanzia l’acquisto di terreni agricoli.
A chi si rivolge
- giovani imprenditori agricoli (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono:
- a) ampliare la superficie della propria azienda mediante l'acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell'azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
- b) consolidare la superficie della propria azienda mediante l'acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l'affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda.
- giovani startupper con esperienza (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nel settore agricolo;
- giovani startupper con titolo (età non superiore a 35 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nel settore agricolo.
Intervento finanziario massimo:
- 1.500.000 euro il valore massimo del finanziamento per giovani imprenditori agricoli e giovani startupper con esperienza
- 500.000 euro il valore massimo del finanziamento per i giovani startupper che hanno a disposizione un titolo.
Nel limite non sono compresi oneri quali spese notarili, tasse, imposte od altre voci analoghe.
Durata del finanziamento: fino a 30 anni di cui al massimo 2 di preammortamento.
Condizioni:
- tasso fisso o variabile, ancorato ai valori di mercato e dipendente dal rischio rilevato;
- 50% degli oneri notarili;
- 500 euro rimborso spese istruttoria.
Accesso alla Misura
Dalle ore 13.00 del 1 febbraio 2023 è stato aperto il portale per la presentazione delle domande di accesso a Generazione Terra. Il portale sarà attivo nei giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
L’accesso alla misura avviene secondo una procedura a sportello, con prenotazione della disponibilità fino a esaurimento della dotazione finanziaria riservata alla misura, di cui verrà data indicazione nella sezione del sito dedicata al portale.
Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o www.promotergroup.eu/index.php/contattaci
L’UE APPROVA LA POLVERE DI GRILLO COME NUOVO ALIMENTO
L’UE APPROVA LA POLVERE DI GRILLO COME NUOVO ALIMENTO
Dal 24 gennaio è autorizzata l'immissione sul mercato sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Cosa ne pensano gli italiani e in quali prodotti la troveremo.
Dopo la larva gialla della (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria arriva nelle tavole degli italiani anche il grillo domestico (Acheta domesticus). La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food”, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi. Il regolamento di esecuzione Ue 23/5 2023 della Commissione europea ha autorizzato l'immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico quale nuovo alimento. Per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, 24 gennaio 2023, è precisato nel provvedimento, che solo la società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale alimento. Cricket One è una società vietnamita il cui motto è “proteine classiche per un mondo moderno”. Si occupa di allevamento dei grilli ma anche di altri ingredienti di alta qualità e sostenibili per alimenti, bevande, cosmetici e cibo per animali.
Secondo il regolamento, il nuovo alimento è costituito dalla polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus (grillo domestico) intero mediante una serie di fasi, che prevedono un periodo di digiuno di 24 ore degli insetti per consentire lo svuotamento intestinale, l'uccisione degli insetti mediante congelamento, il lavaggio, il trattamento termico, l'essiccazione, l'estrazione dell'olio (estrusione meccanica) e la macinazione. L’Unione europea ha approvato l’utilizzo di questa polvere in vari alimenti, tra cui pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre o anche nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale. In base alle norme europee e nazionali, la presenza di polvere di grillo dovrà essere sempre segnalata in etichetta o sulla confezione, in qualsiasi percentuale, come previsto per qualunque prodotto allergenico. La dicitura che troverete in etichetta sarà: polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico). L’idea della farina di grillo nasce dalla voglia di puntare sull'eco-sostenibilità.
Ma cosa ne pensano gli italiani?
“La grande maggioranza degli italiani”, afferma la Coldiretti, “non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale”. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, “il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%”. Sulla stessa linea anche Filiera Italia: “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra” afferma Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. Una scelta azzardata se non addirittura pericolosa, invece, per il vice presidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni, che sottolinea: “la stessa Commissione si è riservata di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti sui possibili rischi legati ad eventuali effetti avversi nutrizionali contenuti nel nuovo alimento”.