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VACCINO ANTI-COVID, DA OGGI AL VIA LE SOMMINISTRAZIONI DELLA TERZA DOSE

Circa tre milioni i soggetti fragili a rischio che riceveranno la terza dose di vaccino anti-covid.

 

Da oggi l’Italia dà il via alla somministrazione della terza dose di vaccino anti-covid per i soggetti fragili e a rischio. Sono 10 le categorie di pazienti che potranno ricevere una terza dose «addizionale» di vaccino anti-Covid: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche; attesa di trapianto d'organo; terapie a base di cellule T; patologia oncologica; immunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; Aids. Si parla di dose aggiuntiva perché si somministra a completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Si potrà somministrare già a 28 giorni dalla seconda dose perché si tratta proprio di un ciclo di conferma e di rinforzo. I vaccini sono quelli a mRna (Pfizer e Moderna). Le persone che appartengono alle categorie target, qualora non venissero contattate potranno richiedere la terza dose, contattando i call center. Dopo le dosi «addizionali» per i più fragili sarà l’ora delle cosiddette dosi «booster» per chi, a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una iniezione di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria: over 80, ospiti delle Rsa e sanitari. Questa da somministrarsi a 6 mesi dall'ultima dose.  

Secondo uno studio condotto in Israele e pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del Ministero della Salute israeliano sugli over 60 vaccinati con ciclo completo, emerge che rispetto alla variante Delta, la terza dose Pfizer “porterebbe l’efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all'efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa". I dati che arrivano da Israele sulla terza dose "ci danno una serie di informazioni importanti per cui, tenuto conto che è una cosa che si fa sugli ultra 60enni, in gruppi di età considerata dai 60-69 anni, dai 70-79 anni, e negli ultra 80 anni, la sensazione è di un importante recupero in quelli che avevano una risposta che verosimilmente non era quella desiderata", evidenzia Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano e primario all'ospedale Sacco. La campagna intanto avanza e accelera ancora, spinta dal green pass, dal 15 ottobre obbligatorio per i dipendenti pubblici e privati.

 

 

 

 

 

DAL 15 OTTOBRE GREEN PASS OBBLIGATORIO PER DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI

Approvato il decreto che estende il certificato verde al mondo del lavoro: multe fino a 1.500 € per i dipendenti e fino a 1000 € per datori.

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri all’unanimità il nuovo decreto che estende il Green Pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre.  Dal 15 ottobre l’Italia sarà la prima in Europa ad introdurre l’obbligo vaccinale nei luoghi di lavoro. Sono 23 milioni le persone che avranno l’obbligo di presentare il Green Pass: lavoratori della Pubblica amministrazione, delle aziende provate grandi e piccole, autonomi come i tassisti, le baby sitter, colf e badanti. Inoltre l’obbligo scatta anche per le partite Iva, dunque l’obbligo del Green Pass vale anche per gli studi professionali e per i fornitori. I trasgressori verranno sospesi e senza stipendio, ma non è previsto il licenziamento. L’obiettivo è incrementare le vaccinazioni prima che, con l’arrivo dell’inverno, risalga la virulenza del nuovo coronavirus. Il governo ha anche modificato la norma che prevedeva il rilascio del Green Pass (con la durata di dodici mesi) per chi è stato malato e si sottopone a una dose soltanto di vaccino. Fino a ieri, prima del via libera in Consiglio dei ministri all’unanimità, dovevano passare 14 giorni dal giorno della prima dose. Con il nuovo provvedimento in vigore dal 15 ottobre, invece, le due settimane di attesa non sono più necessarie: chi ha contratto il virus e dopo la malattia fa la prima dose di vaccino, non deve più aspettare e può ottenere subito il rilascio della certificazione verde.

Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d'intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell'attività per 5 giorni. Per quanto riguarda i tamponi, con un emendamento al decreto green pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell'esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.

SANZIONI

Le sanzioni per chi non ha il Green Pass sono molto dure e vanno dalle multe fino alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Per i lavoratori privati e pubblici senza Green Pass la sospensione dello stipendio scatta dal primo giorno. Nelle imprese con meno di 15 dipendenti la sospensione scatta dal quinto giorno. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste inoltre sanzioni da 400 a mille euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro. E sanzioni sono previste anche per i magistrati ordinari: l'accesso senza il pass è considerato "illecito disciplinare" ed è sanzionato in base alla normativa di riferimento.

Giovedì, 16 Settembre 2021 13:40

EMPLOYEE BRANDING: GIUSY DI STABILE

 

EMPLOYEE BRANDING: GIUSY DI STABILE

Pragmatismo e determinazione accompagnati da empatia e imperturbabilità, come la definisce qualcuno in maniera bonaria, sono i tratti caratteristici di Giusy Di Stabile, Controller di gestione Area Amministrazione.

Giusy è una persona che vive la propria vita perseguendo e combattendo per il raggiungimento degli obiettivi, nel rispetto delle persone e delle cose che la circondano. La sua principale passione è la figlia e la famiglia. Il tempo libero che le rimane lo dedica alla lettura di romanzi storici o fantasy oppure, quando trova le condizioni ottimali, si rilassa con un “hobby d’altri tempi”, come lo definisce lei, ovvero lavorare ai ferri.

Conosciamo meglio Giusy

Giusy arriva in Promotergroup S.p.A. a fine ottobre 2019. Trasferita da circa un mese a Vittoria e su suggerimento di amici e allettata dalla descrizione di una realtà lavorativa giovane, vivace e attiva, decide di inviare il suo curriculum. “Mi ha stupito positivamente la tempestività con cui è stata valutata la mia candidatura: a due ore dall'invio del CV mi hanno chiamata per fissare il colloquio e a due giorni dal colloquio ho fatto il mio ingresso in Promotergroup con tanto di "wow!".

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Il primo obiettivo assegnatomi era molto ambizioso non per l'obiettivo in sé quanto per il tempo risicato a mia disposizione (un mese e una manciata di giorni) e riguardava la raccolta delle informazioni e la valutazione della performance del settore consulenza entro il primo evento aziendale. Ho raggiunto l'obiettivo nei tempi fissati. Al primo evento aziendale a cui prendevo parte, mentre mi godevo il primo momento di relax dopo giorni di duro lavoro, il Presidente mi comunica che da lì a pochi minuti avrei dovuto spiegare, alla platea di sconosciuti che avevo davanti, i risultati ottenuti. Panico! Così ho capito che la vita in Promotergroup sarebbe stata ricca di sorprese e mi sono sentita molto solidale a Forrest Gump”.

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Giusy paragona il rapporto con Promotergroup S.p.A. a una relazione d'amore: obiettivi comuni, affinità e difficoltà quotidiane da risolvere insieme. Data la breve esperienza all’interno dell’azienda, sintetizza questo rapporto con un "ci stiamo conoscendo" aggiungendo che le premesse sono buone perché la realtà aziendale è dinamica e stimolante e circondata da persone belle e capaci.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“Come qualsiasi essere umano che si rispetti, il mio obiettivo è la ricerca costante della realizzazione a 360° sia dal punto di vista professionale che privato. Infatti, sono sempre alla ricerca dell'equilibrio perfetto tra queste due sfere cercando di dare il giusto spazio a entrambi”.

Cambiamento

Il cambiamento per Giusy è un concetto relativo e lo distingue in cambiamenti "soft" che sono più vicini a un concetto di adattamento e in cambiamenti radicali che riescono a stravolgere l'esistenza: “metti un punto e volta pagina, capitolo e talvolta libro”.

“Come accennato sopra, il cambiamento più importante nella mia vita è stato il ritorno in Sicilia dopo 16 anni. Scelta molto difficile maturata in seguito al verificarsi eventi personali e familiari nonché molto sofferta perché ho lasciato amici e colleghi a cui ero molto legata”.

Promotergroup S.p.A. ha, quindi, rappresentato per lei il cambiamento che ha alleviato la nostalgia e la tristezza di quello precedente facendole apprezzare e pregustare ciò che poteva ancora essere.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Fin dal colloquio con il Presidente Gianni Polizzi e Serena Morando, ho avuto l'impressione che ogni giorno sarebbe stata una sfida e per fortuna a me le sfide piacciono. L'impressione non è stata mai delusa ma per raccontarvi il progetto più sfidante avrei bisogno di raccontarvi quasi due anni di vita in Promotergroup”.

 

Mercoledì, 15 Settembre 2021 10:27

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO VIBRAZIONI

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO VIBRAZIONI

Il rischio vibrazioni è presente qualora si utilizzano attrezzature e macchinari vibranti. Può anche essere causato dalla guida di autoveicoli o a bordo mezzi di trasporto, piattaforme ecc…

Cos’è il rischio vibrazioni

Il rischio da vibrazioni meccaniche riguarda un lavoratore che utilizza strumenti o macchinari, come ad esempio martelli pneumatici, trapani, seghe circolari, tagliaerba, carrelli elevatori, trattori, ecc. che provocano sollecitazioni negli apparati e negli organi interni. Le vibrazioni meccaniche possono essere trasmesse al sistema mano braccio o al corpo intero.

Le vibrazioni mano braccia sono quelle che derivano da un’apparecchiatura vibrante che viene impugnata con una o con entrambe le mani. Queste possono provocare patologie di tipo:

  • vascolare (fenomeno di Raynaud),
  • neurologico (neuropatia periferica sensitiva)
  • osteorticolare (lesioni croniche degeneranti a carico dei segmenti ossei)

Di seguito un breve elenco delle patologie muscolo-scheletriche dell’arto superiore correlate con il lavoro:

  • tendinopatie infiammatorie e/o degenerative (tendiniti, tenosinoviti, peritendiniti, tendinosi) della spalla, gomito, polso e mano;
  • sindromi da compressione dei nervi periferici (s. tunnel carpale, s. tunnel cubitale, ecc.).

Le vibrazioni trasmesse al corpo intero comportano rischi come lombalgie e traumi al rachide. In generale le vibrazioni meccaniche sia che vengano trasmesse al sistema mano braccio che al corpo intero rappresentano un rischio per la salute da non sottovalutare, in quanto potrebbe causare serie patologie o comunque arrecare disagio e disturbo nell’espletamento dei compiti lavorativi. Per tale ragione è obbligatorio effettuare un’attenta valutazione del rischio vibrazioni.

Valutazione rischio vibrazioni

La valutazione rischio vibrazioni rientra negli obblighi del Datore di lavoro, che deve integrare la suddetta valutazione nella redazione del DVR (Dichiarazione di Valutazione dei Rischi) aziendale.

Tale valutazione, negli ambienti di lavoro, è trattata nel del D.Lgs. 81/08 all’interno dei rischi da agenti fisici. La valutazione dei rischi deve essere programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato in possesso di specifiche conoscenze in materia, aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. La valutazione prende in considerazione il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti. Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate. Ad esempio deve prevedere guanti antivibranti che consentono di ridurre il rischio (da valutare in funzione del tipo di utensile).

Formazione Rischio vibrazioni

Il D. Lgs 81/2008 impone l’obbligo di informazione, formazione e addestramento di tutto il personale impiegato. Nelle aziende con esposizione al rischio vibrazioni è importante informare e istruire i dipendenti sui pericoli del rumore.

Il corso “Formazione dei lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D.Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori.

Promotergroup S.p.A. mette a disposizione del datore di lavoro consulenti esperti che aiuteranno a creare il documento di valutazione del rischio. Il consulente guida il datore di lavoro nell’individuazione delle misure generali e specifiche di protezione e prevenzione, come indicato dal D. Lgs. 81/2008.

Contattaci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

PROMOTERGROUP TALENT ACADEMY PRIMA EDIZIONE: IL PERCORSO FINO ALL’ASSUNZIONE

Promotergroup S.p.A., Benefit Corporation, da Statuto, mira da sempre a promuovere ed incentivare l’inserimento lavorativo e la creazione di opportunità di occupazione. Da qui nasce l’idea di creare la Promotergroup Talent Academy, un programma formativo retribuito di 6 mesi sul campo per la crescita professionale di giovani talenti e laureati under 35. La prima edizione ha riscosso un grande successo e si è conclusa con l’inserimento in azienda di due giovani talenti, Luca Modica e Antonio Gulino che hanno affrontato con grande successo il percorso di crescita previsto dalla Talent Academy.

Riviviamo insieme il loro percorso dal test fino all’assunzione

La Promotergroup Talent Academy ha avuto inizio con più di 60 ragazzi che hanno inviato la candidatura con il desiderio di vivere quest’esperienza, affrontando una serie di step (test e prove attitudinali). Solo alcuni di loro hanno superato il test arrivando alla fase finale, ovvero quella dei colloqui individuali con il Cda. I ragazzi che non sono stati selezionati hanno comunque la possibilità di ripresentarsi alle prossime edizioni e nel frattempo sono stati inseriti all’interno del Database di Aletheia APL, Agenzia per il Lavoro del gruppo, finalizzato alla ricerca di un impiego presso i clienti della struttura. Su più di 60 ragazzi, Antonio e Luca sono riusciti ad emergere e completare tutti gli step iniziando con gioia e grande passione il loro percorso di affiancamento della durata di 6 mesi.

Questo percorso ha permesso loro di conoscere a 360° il mondo Promotergroup S.p.A. grazie al supporto sul campo dei migliori professionisti del settore che hanno condiviso con loro esperienza e tecnica, al fine di permettergli di acquisire conoscenze su progetti reali, presso i clienti PROMOTERGROUP S.p.A. e le altre realtà della rete. La Promotergroup Talent Academy è stata un’esperienza che li ha arricchiti professionalmente e personalmente ampliando le loro conoscenze e competenze direttamente sul campo, all’interno di un Team giovane e dinamico.

L’obiettivo finale della Promotergroup Talent Academy era quello di proseguire il percorso nel team PROMOTERGROUP con un inserimento in organico per i migliori talenti.

Trascorsi i 6 mesi, infatti Luca e Antonio hanno dimostrato grandi capacità e di essere “talenti” ottenendo così l’assunzione all’interno della Promotergroup:

  • Antonio Gulino, assunto all’interno dell’Area Sorveglianza sanitaria
  • Luca Modica, assunto all’interno dell’Area Amministrazione

Ecco come i ragazzi hanno vissuto quest’esperienza:

Luca Modica: “è stata un'opportunità unica, che mi ha permesso di lavorare fianco a fianco con i professionisti del settore, che mi hanno insegnato molto e ancora oggi ogni giorno mi trasmettono passione e conoscenza. Sono felice di portare avanti questa collaborazione”.

Antonio Gulino: “questo percorso mi ha preparato al meglio avvicinandomi al mondo lavorativo aziendale e anche il grado crescente di difficoltà degli step mi ha fatto capire cosa effettivamente Promotergroup si aspetti da me. Sono grato a Promotergroup che mi ha permesso di mettermi in gioco.”

Dare opportunità ai giovani talenti significa aprirsi al futuro e al cambiamento: questa la visione di Promotergroup S.p.A. che anche per il 2022 ha l’obiettivo di continuare a crescere per offrire nuove opportunità di sviluppo professionale per tanti giovani.

In bocca al lupo ai nuovi membri del Team!

 

 

 

COME É CAMBIATA LA CONCEZIONE DELLO SPAZIO-LAVORO

Dall’ufficio tradizionale all’open space, a spazi concepiti per lo smart working fino all’healthy working.

 

Durante l’ultimo anno sono molte le aziende italiane che si sono dovute adattare alla condizione di lockdown e chiusura totale, abbracciando all’improvviso una tipologia di lavoro più flessibile, chiamata impropriamente smart working. Lo Smart Working, o Lavoro Agile, è una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Va detto che quanto visto nel contesto del Coronavirus non è “vero” Smart Working, ma un lavoro da remoto spinto che possiamo definire come Smart Working “emergenziale”. Il Covid ha apportato un’evoluzione del concetto di lavoro che sta avendo come conseguenza diretta un ripensamento degli spazi. Così oggi si sta oltrepassando il concetto tradizionale dello spazio-ufficio, per dar vita a diversi spazi, da quello classico con gli uffici affacciati su un unico corridoio, caratterizzati da una scarsa comunicazione tra loro, all’open space è con l’obiettivo di rendere il lavoro più collaborativo fino agli spazi più innovativi e dinamici concepiti appositamente per il lavoro “smart”.

Secondo The Fast Forward 2030 report: The Future of Work and the Workplace, pubblicato da CBRE nel 2017, il futuro sarà in mano alle aziende che saranno in grado di investire sul capitale umano e di creare spazi di lavoro che favoriscano la creatività. Serviranno cervelli in grado di creare invece che eseguire attività ripetitive, perché quello lo faranno le intelligenze artificiali. La differenza nelle aziende è fatta dalle persone, ne sono sempre più coscienti le organizzazioni che puntano alla realizzazione di ambienti efficaci attraverso l’implementazione di strategie chiare e definite, sia nella progettazione che nella gestione della vita lavorativa quotidiana. A segnare la svolta il passaggio dallo smart working all’healthy working, che porta a lavorare in uno spazio e con prodotti che contribuiscono a generare non solo benessere fisico, ma anche emotivo e sociale. Spazi fisici, arredo e tecnologie sono gli artefici di questa trasformazione, guidando comportamenti, e facilitando l’introduzione dei nuovi modi di lavorare. Ma se da un lato i confini spazio temporali del lavoro si assottigliano fino a scomparire, dall’altro si rafforza la consapevolezza che la sfida più grande è dal punto di vista organizzativo. Diventa infatti cruciale la transizione da una leadership basata sul controllo a una ‘leadershift’ basata su fiducia, responsabilità e soprattutto autonomia. Grazie a tecnologia e competenze potrà cambiare profondamente il modo di lavorare. è probabile che nei prossimi anni fenomeni come lo smart working e modelli flessibili e dinamici di organizzazione del lavoro troveranno più spazio e diffusione, a causa dei profondi mutamenti nei modelli di business delle imprese (pensiamo solo a Industria 4.0 o alla gig economy). Questo potrà significare anche mutamenti nelle relazioni industriali, come già si nota dall'alto numero di accordi relativi ai premi di produttività che iniziano ad essere depositati negli ultimi anni.

 

Giovedì, 09 Settembre 2021 13:14

EMPLOYEE BRANDING: GIUSEPPE BUSACCA

 

EMPLOYEE BRANDING: GIUSEPPE BUSACCA  

Paziente, altruista e dedito al lavoro: questi i tratti caratteristici di Giuseppe Busacca, Responsabile Area Infrastrutture Tecnologiche.

I codici e la programmazione sono la sua più grande passione e per svolgere il ruolo del programmatore, e per risolvere i compiti che gli vengono affidati, servono sia competenze tecniche che altre capacità come la perseveranza e la predisposizione al lavoro in gruppo. Il mondo informatico avanza molto rapidamente ed è necessario stare sempre al passo e non perdere le novità del settore.

Conosciamo meglio Giuseppe

Giuseppe arriva in Promotergroup S.p.A. nel lontano 2008, come dipendente Promoter. Soc. Coop. Inizia il suo percorso all’interno dell’azienda come Tutor nei corsi regionali, diventando poi referente informatico, e facendosi apprezzare per quanto riguarda software e hardware dei pc aziendali e non. Oggi è uno dei veterani dell’azienda ed è Responsabile dell’Area IT della Promotergroup S.p.A., cosa che lo riempie di orgoglio e lo fa lavorare ogni giorno, supportando i colleghi, con grande passione e impegno.

Gli hobby di Giuseppe sono la corsa, giocare al padel e allenarsi in palestra. Adora gli animali e fare lunghe passeggiate al mare.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Ne potrei scrivere tantissimi di aneddoti ma quello che mi è rimasto e mi rimarrà impresso per sempre riguarda la mia festa di compleanno dello scorso anno: sono entrato in azienda il 21 giugno 2008, lo stesso giorno del mio compleanno e dunque ho voluto ringraziare tutti i miei colleghi, i miei responsabili e il Presidente per i 12 anni insieme a loro; 12 anni ricchi di soddisfazioni e di momenti belli e altri più difficili che ci hanno sempre più unito e portato dove siamo oggi”.

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Dopo 13 anni di rapporto con l'azienda per Giuseppe Promotergroup S.p.A. è come la sua seconda casa e una seconda famiglia. Ha sempre dato tutto se stesso e continuerà a farlo sempre con grande passione e dedizione. “Promotergroup S.p.A. mi ha dato tantissimo e soprattutto devo ringraziare infinitamente il Presidente Gianni Polizzi per la fiducia che mi ha sempre dato e che viceversa gli ho sempre dimostrato in tutti questi anni”.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“I miei obiettivi/sogni futuri sono innanzitutto: la crescita aziendale nel mio campo; la ricerca di nuove idee per l'azienda (nuovi programmi, piattaforme per velocizzare i processi dell'azienda); contribuire sempre all'efficienza della struttura aiutando anche altri colleghi”.

Cambiamento

Giuseppe associa il cambiamento al contesto aziendale. In particolare per lui i cambiamenti all’interno della Promotergroup sono stati inizialmente faticosi soprattutto perché con il passaggio ad S.p.A. i meccanismi si sono evoluti e quindi assimilare i nuovi processi ha richiesto un po’ più di tempo del previsto. Ma successivamente, c’è stato un grande salto dal punto di vista sia professionale che dei processi aziendali. Promotergroup S.p.A. ha portato nella vita di Giuseppe grandi cambiamenti sia a livello professionale che personale; nel corso degli anni infatti ha acquisito la capacità di lavorare con obiettivi prefissati rispettando le procedure che gli vengono date. Tutto ciò ha fatto sì che crescesse in ogni aspetto della sua vita.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Il progetto che per me è stato più stressante e al tempo stesso molto gratificante è stata la piattaforma Saniprom, un protocollo unico che consente di pianificare le attività di sanificazione programmandole in funzione alle caratteristiche specifiche delle attività delle imprese. Le sfide mi hanno sempre appassionato, ecco perché amo l'informatica che consente una ricerca di nuovi processi e nuovi confronti; l’informatica mi ha sempre colpito perché mi dà quel senso di sfida giornaliera che mi affascina e mi sprona a superare ogni giorno i miei limiti”.

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO CADUTA IN PIANO

 

Ogni professione è caratterizzata da pericoli, rischi e criticità. Gli infortuni e i “quasi infortuni” dovuti a cadute in piano costituiscono un numero importante nel panorama degli incidenti sui luoghi di lavoro. Molto spesso si ritiene che questi eventi siano dovuti alla semplice “distrazione” dell’operatore, ma la realtà è ben più complessa. Diversi studi europei mostrano come il caso specifico degli infortuni collegati a scivolamento e caduta sui luoghi di lavoro rappresentano il maggior numero di infortuni in tutti i settori lavorativi, compreso il lavoro d’ufficio, e sono motivo delle principali assenze dal lavoro superiori ai tre giorni specialmente nelle piccole e medie imprese (PMI), determinando infortuni anche gravi con una durata media di assenze di 38 giorni.

Il Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di lavoro, prevede che i pavimenti presentino condizioni tali da rendere sicuro il movimento e il transito delle persone e dei mezzi, prescrivendo che questi siano fissi, stabili ed antisdrucciolevoli, esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi, oltre ad essere non ingombrati da materiali che possano ostacolare la normale circolazione.

Cos’è il Rischio caduta in piano

Per rischio caduta in piano si fa riferimento alla caduta su un livello che è prevalentemente riconducibile ad una inadeguata interazione tra la superficie della suola della scarpa e la superficie del pavimento ed è fortemente condizionata, dalla resistenza allo scivolamento della superficie di calpestio. A livello di statistiche nazionali si può rilevare come in Italia le cadute in piano rappresentino la terza causa di infortunio di tutti i comparti produttivi: ad esempio tra gli incidenti presenti nella della Banca dati statistica Inail, riguardo ai dati del 2009, i casi denunciati sono pari a circa il 15% di tutti gli infortuni di cui sono note le cause. E per migliorare la prevenzione di questi infortuni è necessario tener conto del rapporto stretto tra scivolosità delle pavimentazioni e rischi di caduta.

Valutazione dei rischi caduta dall’alto e Fattori di rischio

La valutazione del pericolo caduta viene condotta solo per gli ambienti nei quali questo è riconosciuto come rischio specifico, trascurando quanto imposto dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i., che all’art. 2 lettera q, definisce la valutazione dei rischi come la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, per individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione ed elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. Inoltre i datori di lavoro sono chiamati ad assicurare adeguate condizioni di sicurezza e protezione non solo per i propri dipendenti, ma per tutti i soggetti che, per qualsiasi motivo e indipendentemente dal tempo di permanenza, sono presenti nell’ambiente di lavoro. Pertanto la valutazione del rischio caduta, per sua natura, non può riguardare solo i lavoratori di un’azienda, e questa considerazione diventa ancora più evidente se si osserva che nella quasi totalità delle attività lavorative è prevedibile, se non formalmente previsto, l’accesso oltre ai dipendenti, anche a persone dall’esterno. Ai visitatori deve essere, infatti, garantita l’accessibilità ai locali nella massima sicurezza, ed è essenziale che l’estensore del Documento di Valutazione dei Rischi ne tenga conto, per evitare che le conseguenze di un infortunio causato da scivolamento ricadano su di lui e sul datore di lavoro. Si comprende, quindi, come il problema della valutazione di questo rischio sia esteso e debba riguardare non solo i luoghi di lavoro manifatturieri, tradizionalmente ritenuti a rischio, ma anche, e principalmente, i contesti del terziario, dove questo rischio è ampiamente sottostimato e spesso assolutamente incontrollato.

In sede di valutazione del rischio è fondamentale che vengano individuati i fattori che potrebbero provocare incidenti. Nei luoghi di lavoro ad esempio è importante verificare che ci sia una segnaletica di sicurezza appropriata, una sufficiente luce naturale e in mancanza di quest’ultima un’adeguata illuminazione artificiale. Inoltre il luogo di lavoro deve essere tenuto sempre in ordine, non devono esserci ostacoli.

Tra le professioni maggiormente esposte al rischio di caduta in piano c’è quella degli operatori del settore delle pulizie che si servono di attrezzature manuali o elettriche. Nel caso si strumenti manuali (spazzoloni, secchi e scale), possono incorrere in problematiche di tipo muscolo scheletrico causate da movimenti ripetitivi o scorretti; ma anche in lesioni e contusioni causate da scivolamenti e cadute. Se invece vengono utilizzate macchine per la pulizia (lavapavimenti elettriche, lucidatrici, idropulitrici, aspiratori…) bisogna stare attenti anche a elettrocuzione, esposizione a sorgenti rumorose, a vibrazioni (a carico in particolare degli arti superiori) e ad ustioni da vapore.

Formazione rischi caduta dall’alto

La formazione assume un aspetto fondamentale in riferimento ai rischi di caduta in piano. La formazione degli operatori consente di conoscere i rischi presenti nel luogo di lavoro e come prevenirli. Il corso “Formazione lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D.Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori.

Contattaci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

 

L’IMPORTANZA DELLE CERTIFICAZIONI NEL SETTORE DEL CLEANING

Le certificazioni ISO come punti di forza per le imprese di pulizia che vogliono emergere.

 

L’emergenza pandemica ha portato il settore del cleaning ad adattarsi ai cambiamenti e dunque ad adottare nuovi metodi di lavoro e nuove richieste, seguendo protocolli più rigidi. Un esempio è rappresentato dalle imprese che vogliono lavorare nell’ambito della pulizia industriale delle PA che devono dotarsi di macchine sempre più green: sostenibili, in materiale riciclabile, riparabili e certificate. A chiederlo sono i nuovi CAM, Criteri Ambientali Minimi, per il cleaning professionale nella pubblica amministrazione. I nuovi CAM definiscono un nuovo standard per le imprese del settore del cleaning che vogliono operare con la PA. Non solo nuove regole, ma anche nuovi criteri con cui scegliere macchine, attrezzature e detergenti da utilizzare.

In generale le aziende hanno puntato sul miglioramento dell’immagine della struttura, il miglioramento della produttività/efficienza, la sicurezza e la conservazione delle risorse. I committenti sempre più esigenti scelgono la ditta di pulizie in seguito alla verifica della conformazione societaria della ditta, l’iscrizione alla camera di commercio e molte volte fattore fondamentale è il possesso delle certificazioni aziendali. Grazie alle certificazioni ISO (International Organization for Standardization) anche la piccola impresa può rimanere competitiva nei confronti della grande, tutelare la propria reputazione e valorizzare la propria immagine. Come in qualsiasi altro settore anche per gli operatori del settore del cleaning è fondamentale avere un Sistema di gestione integrato. I sistemi di gestione rappresentano uno strumento, volontario di autocontrollo e responsabilizzazione per un’organizzazione aziendale, teso a raggiungere e ottenere la conformità con le prescrizioni applicabili (legislazione ed altre sottoscritte) e al miglioramento continuo in termini di qualità, impatto ambientale, di tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Molte norme della famiglia ISO (International Organization for Standardization) forniscono un insieme di elementi di carattere gestionale e strategico:

  • ISO 9001, Sistemi di gestione per la qualità
  • ISO 14001, sistema di gestione ambientale, che nel caso delle aziende di pulizia punta l’attenzione sullo smaltimento dei rifiuti e sull’utilizzo di prodotti idonei all’ambiente
  • ISO 45001, Sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (ex OHSAS 18001)
  • SA 8000 – Social Accountability – Responsabilità Sociale d’Impresa (Etica) volto a certificare alcuni aspetti della gestione aziendale come il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.

Queste ISO sono certificazioni non obbligatorie ma che attestano una gestione responsabile dell’impresa di pulizie, sia nei riguardi dei lavoratori che nel settore amministrativo, contabile e ambientale. Sono ben applicabili e soprattutto possono rappresentare un punto di forza per le organizzazioni stesse, in ottica di business continuity.

In quasi tutti i Bandi pubblici infatti, dedicati appunto ad appalti di pulizia è richiesta la norma ISO 9001. Questa come anche la 14001 diviene in certe occasioni il requisito essenziale per la partecipazione. Dunque per le aziende che intendono crescere, prima o poi, sarà una scelta da valutare anche in relazione alla concorrenza ed ai bandi emessi nelle aree di operatività dell’azienda stessa.

In conclusione tutti gli standard ISO rappresentano dei veri punti di forza perché richiedono alle aziende di valutare il contesto organizzativo, ponendo l’attenzione ai fattori interni ed esterni che possono inficiare i risultati attesi (tra i quali la soddisfazione del cliente) suggerendo di riesaminarli periodicamente e ogni qualvolta si presentino variazioni significative.

Promotergroup S.p.A. si occupa attraverso una consulenza personalizzata, di supportare le imprese nell'ottenimento delle certificazioni ISO. 

 

Giovedì, 02 Settembre 2021 13:22

EMPLOYEE BRANDING: ARTURO ARTELLINI

 

EMPLOYEE BRANDING: ARTURO ARTELLINI

Disciplina, coraggio, perseveranza e capacità di lavorare in team: questi i tratti caratteristici di Arturo Artellini, Consulente tecnico Area Sicurezza sul lavoro e sicurezza dei dati e privacy. Per Arturo i punti di forza sono l'insieme delle principali qualità che contraddistinguono la persona. Sono importanti quando conosci una persona che ti interessa, quando fai un colloquio di lavoro e in tante altre occasioni della vita. I punti di forza aiutano a superare i periodi difficili, a raggiungere gli obiettivi e maggiore sicurezza.

Il punto di forza di Arturo è la trascendenza, ciò che gli permette di connettersi a qualcosa di più grande che dà senso alla vita, tra queste:

  • la gratitudine: essere consapevoli delle cose positive che si presentano e prendere tempo per ringraziare;
  • la speranza e l'ottimismo: aspettarsi il meglio dal futuro mentre si lavora per ottenerlo;
  • la comicità: divertirsi a stuzzicare giocosamente e la capacità di far sorridere gli altri;
  • la spiritualità: avere una concezione dello scopo e del significato della vita che danno conforto e dunque un senso di qual è il proprio posto nello schema delle cose.

Conosciamo meglio Arturo

Arturo arriva in Promotergroup S.p.A. nel marzo del 2015, dopo aver saputo della ricerca di una giovane figura di Geometra da inserire in organico; così anche grazie ad un caro amico che tutt'oggi lavora in Promotergroup, ha avuto la possibilità di fare il colloquio di lavoro, riuscendo a farne parte inizialmente per un primo periodo di prova.

Arturo è uno sportivo a 360° e tra le attività pienamente svolte oltre all’ordinaria sessione giornaliera in palestra che stimola il corpo e la mente, ama il calcio ed il jogging. Dal suo punto di vista la cultura dello sport e del fitness rende la vita più sana e consona a vivere la giornata al meglio. Nella sua vita, l'arbitraggio rappresenta una passione che porta avanti da quando aveva 18 anni, quando tentato dal corso arbitri, visto in un poster affisso a scuola, ha provato a riavvicinarsi allo sport del calcio da un'angolazione diversa. In questi 11 anni la sua passione gli ha cambiato la vita, insegnandogli molto e facendolo crescere prima di tutto come uomo.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“L’aneddoto che più mi lega a Promotergroup S.p.A. risale allo scorso anno, durante il Meeting aziendale di agosto 2020, ricordi indelebili e particolarmente significativi legati al riconoscimento del Premio Impegno, Rinascita e Disponibilità a cui si è aggiunto un ulteriore Premio, ovvero il Corso professionale Data Protection Officer. Tutto ciò non ha fatto altro che stimolare ancora di più l’ambizione professionale e quindi la crescita in ambito lavorativo, rendendo il lavoro sempre più piacevole ed interessante, portandomi ad assumere un atteggiamento sempre più produttivo e performante”.

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Arturo ha un ottimo rapporto con l'azienda che lo porta a sentirsi motivato e ad avere la reale sensazione di essere importante e di sentirsi valorizzato. Tutto ciò rende stimolante il tempo impiegato per portare a compimento ogni singolo lavoro che gli viene affidato.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

Premesso che ogni obiettivo raggiunto è soltanto un nuovo punto di partenza, attualmente l’obiettivo principale di Arturo è quello di consolidare ed acquisire sempre più competenza nella nuova figura professionale che ambisce a svolgere, ovvero il Data Protection officer (Responsabile per la Protezione dei dati in ambito Privacy Regolamento 679/2016 GDPR). Altri obiettivi che si pone periodicamente sono sempre legati ad una costante crescita e formazione professionale per gli attuali settori di consulenza tecnica di cui si occupa, ossia la sicurezza sul lavoro (D.lgs 81/08) e la Privacy (GDPR – Regolamento Europeo n. 679/16).

Cambiamento

“Il cambiamento è semplicemente rendersi conto della situazione attuale in cui viviamo, e in tal modo, prendendo coscienza e andando oltre ciò, realizzare un cambiamento individuale e di conseguenza sociale. Il cambiamento non è da confondere con l’adattamento, anzi: accontentarsi di ciò che si è e si ha, quindi essere sé stessi, cambiando semplicemente il proprio punto di vista, come gli alberi che cambiano le foglie e conservano le radici, ovvero cambiare le proprie idee conservando i propri principi.

Promotergroup S.p.A. ha apportato alla mia vita un enorme cambiamento sia da punto di vista professionale che umano, portandomi ad aspirare ad essere ogni giorno migliore di ieri, dentro e fuori dall’ufficio. Tra i punti chiave da sottolineare vi sono l’essere sempre propositivi, il puntare in alto uscendo dalla cosiddetta Comfort Zone, dedicarsi alla formazione professionale e cambiare prospettiva; quest’ultimo, secondo me essenziale e sinonimo del cambiamento che inizialmente può spaventare, soprattutto dopo anni di modalità lavorative ormai consolidate. Tuttavia, cambiare il proprio approccio al lavoro è spesso un ottimo modo per crescere professionalmente e non solo”.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Tra i tanti quello che menziono è l’attuale sfida intrapresa, ovvero la Sicurezza dei dati (GDPR -  Regolamento Privacy), il complesso delle norme che regolano la tutela e l'utilizzo dei dati personali, soprattutto l’intrigante sfida di essere da poco diventato DPO (Data Protection Officer – Responsabile per la protezione dei dati). Per me quello in ambito privacy è un percorso iniziato circa 2 anni fa e attualmente risulta uno dei principali servizi erogati dalla Promotergroup S.p.A..

Ulteriore sfida sarà quella di poterlo rendere un settore di punta, anche grazie alla possibilità di garantire alle aziende clienti un ulteriore servizio, ovvero la figura del DPO”.