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Condizioni di lavoro eque in agricoltura: il ruolo della formazione e della sicurezza sul lavoro
Pubblicato dal Comitato Europeo delle Regioni (CdR) il Parere dal titolo “Condizioni di lavoro eque in agricoltura: il punto di vista locale e regionale”.
Nel settore agricolo europeo, la transizione ecologica e la giustizia sociale devono procedere di pari passo. Il Comitato Europeo delle Regioni (CdR), in un recente parere dal titolo “Condizioni di lavoro eque in agricoltura: il punto di vista locale e regionale”, ha ribadito l'importanza di affiancare agli obiettivi del Green Deal misure concrete per tutelare i diritti sociali dei lavoratori agricoli.
La Politica Agricola Comune (PAC) ha introdotto il cd. meccanismo di condizionalità sociale, uno strumento innovativo che vincola l'erogazione dei fondi al rispetto delle normative sul lavoro. Il meccanismo di condizionalità sociale, permette di fatti agli Stati membri dell’UE di sospendere i pagamenti diretti alle aziende agricole che non soddisfano le norme richieste. Tuttavia, il CdR evidenzia che questo approccio presenta ancora alcune lacune in quanto, settori come quello ortofrutticolo, restano esclusi dal meccanismo, creando disparità e distorsioni della concorrenza. Per garantire una maggiore equità, il CdR invita a rafforzare e armonizzare le sanzioni per le violazioni, assicurando un'applicazione uniforme in tutte le regioni dell'UE e riducendo al contempo gli oneri burocratici per gli agricoltori.
Il calo della forza lavoro agricola e la necessità di investire in formazione e sicurezza
La forza lavoro agricola dell’UE, stimata in 17 milioni di persone nel 2020, rischia di ridursi drasticamente a 7,7 milioni entro il 2030. Questo calo preoccupa particolarmente in un settore già afflitto da carenze di manodopera e da una crescente dipendenza dai lavoratori migranti. Per rispondere a questa sfida, il CdR sottolinea l’urgenza di politiche che favoriscano l’integrazione dei migranti e migliorino le condizioni generali di lavoro. Tra le problematiche più critiche figurano le abitazioni dei lavoratori stagionali, spesso inadatte o precarie. Il CdR propone di sviluppare strumenti per garantire alloggi dignitosi, sottolineando anche la necessità di istituire canali indipendenti per raccogliere in forma anonima eventuali denunce. Sul fronte della sicurezza, i dati sono allarmanti: secondo dati Eurostat, dal 2007 al 2017 nell’Unione europea si sono verificati in media 500 decessi e 150.000 incidenti non mortali nel settore agricolo e forestale. Questi numeri evidenziano l'urgenza di una formazione mirata e di una transizione verso pratiche agricole più sicure, riducendo l’esposizione a sostanze chimiche pericolose come i pesticidi.
In questo contesto il ruolo della formazione in materia di sicurezza sul lavoro è di fondamentale importanza non solo per i lavoratori ma anche per i datori e le datrici di lavoro. Nel parere pubblicato lo scorso novembre 2024, il CdR incoraggia gli Stati membri a utilizzare la misura del FEASR in materia di trasferimento di conoscenze e informazione al fine formare gli agricoltori al loro dovere di datori. Inoltre, invita gli enti locali e regionali a utilizzare il sostegno del FEASR (Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale), e in particolare il programma LEADER (Liaisons Entre Actions de Developpement de l'Economie Rurale) per rispondere alle sfide e alle opportunità dovute all’afflusso di migranti e i rifugianti nell’UE, che potrebbe soddisfare la carenza di manodopera nel settore agricolo.
Pari diritti per donne e migranti: un imperativo etico e sociale
La tutela dei diritti delle donne e dei migranti nel settore agricolo rappresenta un tema cruciale. Le agricoltrici, spesso prive di uno status giuridico chiaro, sono penalizzate in termini di protezione sociale e opportunità. Il CdR sollecita politiche di genere che promuovano la parità di trattamento e valorizzino il ruolo delle donne in agricoltura. Parallelamente, i migranti, che costituiscono una parte significativa della forza lavoro, affrontano condizioni lavorative precarie, talvolta in assenza di documenti e tutele legali. La ratifica della Convenzione internazionale sui diritti dei lavoratori migranti potrebbe rappresentare un passo decisivo per garantire loro una protezione adeguata. Inoltre, il CdR suggerisce incentivi per le aziende che rispettano standard lavorativi superiori alla media, promuovendo certificazioni come la Global GAP GRASP globale o la certificazione SA8000. Solo attraverso un impegno coordinato tra enti locali, autorità europee e Stati Membri sarà possibile costruire un sistema agricolo più equo e sostenibile, in grado di garantire dignità e sicurezza a tutti i lavoratori.
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Consulta il Parere pubblicato dal Comitato europeo delle regioni: https://www.promotergroup.eu/images/blog_news_eventi/cor-2024-02565-00-00-ac-tra-it.pdf