COS'E' PROMOTERGROUP?

Siamo un’azienda di consulenza da sempre vicina alle imprese che intendono valorizzare il proprio business in termini di produttività e competitività e rappresenta un supporto alle attività aziendali fornendo servizi alle principali aree operative d’impresa come organizzazione e sviluppo, qualità, sicurezza, formazione e tante altre ancora.

COME VI STRUTTURATE PER OFFRIRE I SERVIZI?
PROMOTERGROUP è un S.R.L. con una rete di partner per l’erogazione dei diversi servizi.
Aletheia è l’APL del gruppo che si occupa anche dell’erogazione dei corsi di formazione obbligatoria.
Switch è l’agenzia di marketing e comunicazione che supporta le aziende creando strategie di comunicazione online e offline.
Distretto del Cibo del Sud Est Siciliano comprende oltre 270 imprenditori siciliani che credono nel marketing territoriale e ad un’unione di intenti.
Il DOSES- Distretto Orticolo Sud-Est Sicilia è un insieme di aziende fra di loro integrate da un sistema di relazioni produttive, tecnologiche o di servizio. Nasce dalla volontà di rafforzare e sviluppare la filiera di produttività del Sud-Est Sicilia, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la competitività dell’offerta produttiva sui mercati Europei.
Promoter. Soc. Coop è l’ente di formazione del gruppo insieme ad Aletheia.

FINANZA AGEVOLATA & SVILUPPO D'IMPRESA

Ci saranno delle agevolazioni per donne in campo agricolo?

Favorire l’imprenditoria femminile e riequilibrare il quadro attuale è l’obiettivo dei nuovi incentivi finalizzati allo sviluppo e al consolidamento delle aziende agricole condotte e amministrate da donne. In particolare, la misura Più Impresa di Ismea prevede per le donne, senza limiti di età, e i giovani imprenditori agricoli, agevolazioni, che consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell'investimento. Inoltre, per sostenere lo sviluppo occupazionale femminile, resta operativo anche lo strumento Donne in Campo: Mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura.

Cos’è il Fondo impresa femminile e cosa finanzia?
Fondo Impresa Donna è una misura prevista dal PNRR per il sostegno dell’imprenditorialità femminile, che  dispone di 160 milioni di euro di fondi PNRR che hanno integrato i 40 milioni di euro già stanziati in legge di bilancio 2021, con l’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili.
 
Il Fondo è volto a sostenere le imprese a prevalente partecipazione femminile e le lavoratrici autonome attraverso la concessione di agevolazioni riconducibili a due linee di azione:
  • Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili (costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione o da costituirsi)
  • Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili (costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione).
 
Risultano ammissibili le attività afferenti ai settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo e i cui programmi d’investimento sono da realizzarsi entro due anni. Per le imprese di nuova costituzione o attive da meno di 12 mesi, il tetto delle spese ammissibili è fissato a 250 mila euro. I contributi a fondo perduto coprono l’80% fino a un massimo di 50.000 euro. In caso di donne disoccupate la quota a fondo perduto sale al 90%. Se il programma prevede spese superiori a 100 mila euro, invece, la copertura scende al 50%.
 
Per la seconda linea (imprese costituite da almeno 12 mesi e non oltre 36 mesi), il tetto delle spese ammissibili è fissato a 400 mila euro. L’incentivo è costituito, in questo caso, per il 50% a fondo perduto e per il 50% in forma di finanziamento agevolato a tasso zero.
 
Le domande di accesso al Fondo Impresa Donna saranno vagliate da Invitalia in ordine di presentazione con un esame di merito che valuterà il progetto imprenditoriale e le potenzialità del mercato di riferimento.
 
L’iter di presentazione della domanda di agevolazione è articolato nelle seguenti fasi:

a) compilazione della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 del 5 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese, e a partire dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento

b) presentazione della domanda di agevolazione, a partire dalle ore 10.00 del 19 maggio 2022, per gli interventi per l’avvio di nuove imprese, e a partire dalle ore 10.00 del 7 giugno 2022, per gli interventi di sviluppo e consolidamento delle imprese

 

Ci saranno fondi per nuove imprese?
Non solo per le nuove imprese ma anche per quelle esistenti! È operativo da diversi anni l’incentivo “Resto al sud” che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, commercio e attività libero professionali.
A breve saranno accessibili nuovi strumenti a sostegno dell'imprenditoria femminile, dai contributi a fondo perduto ai finanziamenti. L’obiettivo è quello di promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell'imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. Il Fondo, infatti, finanzierà programmi d’investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250.000 euro per nuove imprese e fino a 400.000 euro quelle già esistenti.
È possibile presentare la stessa domanda di agevolazione su due bandi diversi?

La risposta non è univoca, dipende dal tipo di investimento, dal tipo di agevolazione e dalla cumulabilità prevista dal bando per l’ottenimento di ogni specifico contributo.

In linea generale, qualora venissero presentate due domande e successivamente approvate entrambe si dovrà necessariamente rinunciare a una delle due optando, ovviamente, per quella che prevede il beneficio maggiore
Qual è il miglior modo per capire se un determinato contributo fa al caso della mia azienda?

Capire quale bando sia adatto al proprio caso è un esercizio assai difficoltoso, le variabili e gli aspetti da tenere in considerazione sono molteplici e spesso di non facile lettura; per questo è sempre utile affidarsi a Professionisti in grado di analizzare il proprio caso e fare un matching con le opportunità più adeguate.

In ogni caso, gli aspetti primari e fondamentali utili ad una prima valutazione di massima sono:

- le risorse e le tempistiche della domanda: un fattore molto importante è l’importo delle risorse complessivamente disponibili ed i tempi di presentazione dell’istanza (a scadenza, a sportello, a click-day)

- i requisiti di partecipazione: tra i principali Collocazione geografica, Caratteristiche dei proponenti, Settore di attività e codici ATECO, Dimensione e tipo di impresa

- la coerenza e l’aderenza del progetto oggetto di investimento al bando: i contributi possono essere concessi sulla base di requisiti oggettivi delle imprese (ad esempio, crediti d’imposta o particolari tipi di voucher) oppure sulla base della valutazione del progetto, con specifici criteri e punteggi

- la sostenibilità finanziaria del progetto: tra i fattori di cui tenere ci sono la percentuale di cofinanziamento; le tempistiche di erogazione e l’eventuale cumulo con altri contributi.

- il livello di complessità della pratica: la tipologia di Business plan/formulario da presentare, i documenti da allegare e le procedure di invio.



SICUREZZA SUL LAVORO

Ho un’azienda ma non riesco a ottimizzare il mio tempo. Chissà se posso delegare alcuni miei obblighi?
Gli obblighi a carico del Datore di Lavoro sono definiti, dal D.Lgs. 81/08, agli art.17 e 18; in particolare, ad eccezione di quelli previsti all’art.17 (“obblighi NON delegabili), ovvero la valutazione dei rischi con conseguente redazione del relativo documento (Dvr) e la nomina del RSPP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (ruolo che, ricordiamo, può essere svolto, tranne che nei casi definiti all’art.31 comma 6 del D.lgs. 81/08, direttamente dal Datore di Lavoro, il quale dovrà seguire uno specifico corso, o in alternativa da una figura esterna o interna in possesso dei requisiti di cui all’art.32 del D.Lgs. 81/08), tutti gli obblighi previsti dall’art.18 (ricordiamo, fra i principali, la nomina del Medico Competente, la designazione degli addetti alle emergenze, la fornitura dei dpi, l’impartizione di opportune istruzioni operative finalizzate all’esecuzione delle lavorazioni in sicurezza e la relativa attività di vigilanza, la formazione ed informazione per i lavoratori, l’effettuazione della riunione periodica di cui all’art.35, ecc.) possono essere delegati ad un Dirigente (“persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa”), mediante formale delega di funzioni, nelle modalità definite dall’art.16 del suddetto decreto (delega scritta, accettata, pubblicizzata, avente data certa, che preveda attribuzione dei poteri decisionali e di spesa al delegato, che definisca il possesso dei requisiti professionali del delegato).

Il Datore di Lavoro può, inoltre, incaricare uno o più preposti, i quali avranno il compito di sovrintendere all’attività lavorativa, garantendo l’attuazione delle direttive ricevute da parte dei lavoratori, controllandone la corretta esecuzione ed interrompendo l’attività lavorativa in caso di pericolo grave ed immediato per l’incolumità dei lavoratori stessi o di terzi.
Quali sanzioni sono previste per inadempienze in materia di salute e sicurezza sul lavoro? E come faccio ad ottemperare?
Il regime sanzionatorio, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato definito negli articoli che vanno dal nr 55 al nr 61 del D.Lgs. 81/08. In tale parte della Normativa, vengono stabilite, in relazione alla gravità delle violazioni commesse, sia pene detentive (fino a 6 mesi) che sanzioni pecuniarie (fino a quasi 8000 €) ed amministrative. Per quanto attiene alle pene detentive, queste sono state generalmente ridotte, da successive modifiche apportate rispetto al testo originario del 2008.
Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Fiscale (D.L. n.146/2021, convertito in legge con il D.L. 215/2021) sono previste, inoltre, sanzioni aggiuntive in caso di particolari e gravi violazioni, che possono prevedere anche l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale.
Le figure sanzionabili corrispondono al Datore di Lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori, Medico Competente, Fabbricanti, Progettisti, Fornitori, Installatori, nonché, per le lavorazioni che ricadono nel comparto dei cantieri temporanei e mobili, il Committente, i Coordinatori per la Sicurezza sia in fase di Progettazione che di Esecuzione (CSP – CSE).

Secondo quanto previsto dal sistema sanzionatorio vigente, può estinguersi il reato contravvenzionale commesso in violazione delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro punito con la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda ovvero con la sola ammenda (nella misura pari ad ¼ dell’ammenda massima prevista), qualora si ottemperi alle disposizioni in materia di prescrizione ed estinzione del reato (nei modi e nei tempi prescritti dall’Organo di Vigilanza) di cui agli articoli 20, e seguenti, del Decreto Legislativo 19 dicembre 1994, n. 758.
Appare opportuno sottolineare, inoltre, come il datore di lavoro può essere chiamato a risarcire direttamente il danno causato all’infortunato (dovuto a sua inadempienza) e che la responsabilità del datore di lavoro può essere invocata anche dall’INAIL, nel caso in cui l’infortunato sia un soggetto rientrante nell’obbligo assicurativo.
Il Datore di Lavoro, quindi, può incorrere in ulteriori procedimenti penali (per cagionamento di infortuni con lesioni gravi, gravissime o mortali): i reati configurabili in materia di salute e sicurezza relativi a violazioni del codice penale, riguardano, nella fattispecie:
  • Art 582 Lesioni penali
  • Art 583 Circostanze aggravanti. La sanzione varia in funzione della sua gravità
  • Art 589 Omicidio colposo
  • Art 590 Lesioni penali colpose
  • Art 437 Omissione dolosa di cautele antinfortunistiche
  • Art 451 Omissione colposa di cautele antinfortunistiche

CERTIFICAZIONI & SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

La mia azienda è solida e ben organizzata, ma non ha la certificazione ISO 9001: cosa posso fare per ottenerla?
Per ottenere la certificazione ISO 9001 e quindi attestare la solidità e l’organizzazione della mia società, devo innanzitutto creare ed implementare il Sistema di Gestione della Qualità che possa definire i processi aziendali, al fine di poter correggere e migliorare quelle procedure non del tutto efficaci; il passo successivo sicuramente è quello di avvalersi di una società di consulenza specializzata che ci possa accompagnare, sostenere ed affiancare durante l’iter di certificazione. Come ultima fase c’è quella di contattare un ente di certificazione che possa verificare ed attestare la conformità della nostra azienda rispetto ai requisiti delineati dalla ISO 9001.
Qual è la differenza tra EMAS e ISO 14001?

Si tratta di due schemi concepiti per tenere sotto controllo gli impatti Ambientali dell’Organizzazione. Bensì entrambi i modelli hanno gli stessi obiettivi, principi, fanno riferimento al Sistema di Gestione Ambientale costituito dalla Politica, dalle procedure e dai controlli, hanno sicuramente delle differenze che vengono riportate di seguito: 

  • l’EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) è un modello volontario creato dalla Comunità Europea al quale possono conformarsi le organizzazioni per gestire e valutare le proprie prestazioni ambientali e comunicare al pubblico (comunità e parti interessate) l’impegno e i risultati conseguiti nella prevenzione ambientale, la ISO 14001:2015 è un modello volontario che fissa i requisiti di un sistema di gestione Ambientale; 
  • la certificazione ISO 14001:2015 è uno standard internazionale e quindi riconosciuto in tutti i paesi, mentre l’EMAS è un regolamento Europeo e in quanto tale è riconosciuto solo in Europa;
  • la Certificazione ISO 14001:2015 è rilasciata in ambito privato, da un ente di certificazione accreditato, mentre la Registrazione EMAS è affidata al Comitato Interministeriale per l’Ecolabel e l’Ecoaudit (ente pubblico) il quale si avvale della collaborazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA); 
  • con l’EMAS differenza della ISO 14001:2015, l’azienda deve rilasciare una Dichiarazione Ambientale che va diffusa pubblicamente, permettendo all’Organizzazione di essere trasparente nei confronti della collettività, a seguito della sua convalida l’azienda viene inserita nel registro EMAS quale riconoscimento per il suo impegno verso l’ambiente. 
Cos’è la certificazione ISO 30415:2021 “Diversity & Inclusion”?

La norma ISO 30415 “Human Resource Management - Diversity and Inclusion” è uno standard internazionale che si rivolge a organizzazioni sia piccole che grandi, di ogni tipo (pubbliche, private, non profit) e settore, e coinvolge la Governance, il Board, i collaboratori e gli stakeholder. L’obiettivo è identificare una serie di principi, ruoli, azioni, policy, processi, misure che consentano di supportare e sviluppare diversità e inclusione in azienda.

Con questo standard internazionale, le imprese possono finalmente dimostrare il proprio impegno sulla capacità di valorizzare la diversità nell’ambiente di lavoro, favorendo l’inclusione e una cultura aziendale accogliente.

La ISO 30415 ha come obiettivo quello di monitorare gli indicatori di prestazione e di incoraggiare le organizzazioni ad adottare un piano di miglioramento continuo, aiutandole a raggiungere quegli obiettivi che si sono prefissate.

Il non rispetto dei CAM è possibile causa di esclusione dalle gare d’appalto?

In linee generale il non rispetto dei CAM non può essere causa di esclusione dalle gare d’appalto, ma c’è da sottolineare il fatto che le stazioni appaltanti valutano l’opportunità di introdurre i criteri di selezione dei candidati previsti dal DM 29/01/2021, applicando i Criteri Ambientali Minimi (CAM) definiti per l’affidamento del servizio, al fine di raggiungere gli obiettivi definiti nell’ambito del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale e quindi contenere gli impatti ambientali connessi alle attività di pulizia di edifici.

Perché dovrei fare la certificazione ambientale ISO 14001? Quali sono i vantaggi?
Un sistema di gestione ambientale (SGA) certificato secondo la norma UNI EN ISO 14001, rappresenta uno strumento elaborato da un’organizzazione per controllare e gestire tutte le attività svolte, la gestione delle emergenze, la valutazione degli aspetti ambientali e della conformità legislativa, al fine di minimizzare l’impatto dei suoi processi sulle risorse naturali, contribuendo alla conservazione e al rispetto dell’ambiente, nonché a ridurre significativamente la responsabilità nei confronti della legislazione ambientale.
I vantaggi/benefici della ISO 14001:2015 possono essere:
  • Aumento della tutela ambientale;
  • Incremento della Conformità legale;
  • Riduzione dei costi di gestione;
  • Semplificazioni normative e amministrative;
  • Miglioramento della propria immagine pubblica;
  • Miglioramento del rapporto con le autorità;
  • Incremento delle possibilità di business;
  • Ottenimento di polizze assicurative a costi più favorevoli;
  • Maggiore accesso a gare pubbliche;
  • Aumento della credibilità e miglioramento dell’immagine verso l’esterno. 
Che cos'è il marchio Fair Trade?

Fairtrade è il marchio internazionale di certificazione del commercio equo e solidale, che ti permette, ovunque ti trovi, di poter fare una scelta di consumo responsabile!

Il marchio, concesso dalla Fairtrade Italia, Rappresenta la garanzia di controllo delle filiere dei prodotti provenienti dai Paesi in via di sviluppo, nel rispetto dei criteri di terzietà che l’ente di certificazione assicura.

Inoltre il Faitrade prevede una serie di standard per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei lavoratori, come il divieto di utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti chimici, favorendo lo sviluppo di sistemi di agricoltura sostenibile. Sono molte le organizzazioni, infatti, che hanno scelto di inserire nei loro sistemi di gestione per le certificazioni alimentari, i requisiti dello standard di certificazione Fairtrade, per dare evidenza della politica e del loro impegno nei confronti della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

Fairtrade Italia rappresenta Fairtrade International (www.fairtrade.net) e il Marchio di Certificazione FAIRTRADE nel nostro Paese dal 1994.

CERTIFICAZIONI FOOD

Quali sono i vantaggi della certificazione GLOBALG.A.P.?
È esigenza della piccola media e grande distribuzione organizzata, avvalersi di standard a garanzia di un'agricoltura sicura nei confronti del consumatore e sostenibile nei confronti dell’ambiente.
La certificazione GLOBALG.A.P. è molto apprezzata in quanto dimostra la sostenibilità e la sicurezza alimentare in azienda non trascurando aspetti inerenti il welfare. Osservando gli adempimenti dettati dallo standard GLOBALG.A.P., i produttori possono vendere i propri prodotti sia a livello locale che globale.
La certificazione GLOBALG.A.P. offre, quindi, ai produttori una abilitazione per il mercato globale, in linea alle esigenze imposte dallo stesso. Lo standard principale GLOBALG.A.P., cioè la Sicurezza Integrata in Agricoltura, è disponibile per tre ambiti di produzione:
  1. coltivazioni (modificabile anche in fiori e piante ornamentali),
  2. zootecnia,
  3. acquacoltura.

La certificazione GLOBALG.A.P. è a disposizione di:  
  • Singole aziende agricole,  
  • Gruppi di Produttori i quali hanno struttura munita di capofila aziendale e contemplano ulteriori aziende associate. 

Principali vantaggi apportati dalla certificazione GLOBALG.A.P. 

  • Accesso a nuovi clienti, mercati, fornitori e dettaglianti a livello locale e globale; l’azienda titolare di un certificato in corso di validità è pronta per fornire il proprio prodotto e fare ingresso a nuove opportunità di mercato. 
  • Diminuzione di eventuali verifiche effettuate da clienti verso le aziende che fornitscono il prodotto e miglioramento dei rapporti con gli Organi di Controllo. 
  • Aggiunta di valore ai prodotti, nel pieno rispetto degli standard GLOBALG.A.P. riconosciuti a livello globale. 
  • Minore esposizione ai rischi di reputazione in materia di sicurezza alimentare e sicurezza dei prodotti, organizzare la propria impresa in un sistema di gestione che definisce ruoli e responsabilità e tiene sotto controllo i più importanti criteri di sicurezza alimentare. 
  • Maggiore efficienza della gestione e dei processi aziendali. 
  • Disponibilità di un codice GLOBALG.A.P. (GGN) per una semplice ed univoca identificazione e tracciabilità a livello interaziendale. 
Ho un’azienda agricola e certificazione GLOBALG.A.P. sono tenuto a richiedere il GRASP? Si tratta di un modulo aggiuntivo obbligatorio?

Il GRASP è un modulo aggiuntivo volontario e pronto all'uso concepito allo scopo di valutare le pratiche sociali nell'azienda agricola. Il catalogo dei requisiti è composto da 11 requisiti standardizzati che affrontano aspetti specifici della salute, della sicurezza e del welfare dei lavoratori oltre a un requisito SQ aggiuntivo. Il GRASP è progettato per estendere gli standard sociali della vostra certificazione GLOBALG.A.P.

Il GRASP non costituisce una parte obbligatoria della certificazione GLOBALG.A.P. accreditata. Il GRASP è un modulo aggiuntivo volontario, tuttavia i fornitori e/o i dettaglianti possono decidere di renderlo un requisito obbligatorio.

Quali sono i vantaggi della Certificazione BRC Food?

Questi Standards offrono vantaggi alle aziende che vogliono raggiungere un livello di qualità, sicurezza dei prodotti alimentari, mantenendosi competitivi sul mercato.

  • L’approccio basato sul rischio consente valutazioni individuali del rischio e crea un focus sulle aree importanti per i processi unici di ogni azienda.
  • Il sistema guida il miglioramento continuo: un’azienda valutata può migliorare ulteriormente le proprie prestazioni contribuendo a raggiungere il livello successivo nella gestione della sicurezza del prodotto e della qualità.
  • I requisiti riducono i costi operativi e aumentano l’efficienza: Implementando i requisiti, le aziende migliorano i loro processi riducendo gli sprechi e i costi relativi a richiami, reclami, o prodotti rigettati e rilavorazioni.
  • Aumento delle vendite: Le aziende certificate mantengono i clienti esistenti e ne acquisiscono di nuovi. Dimostrano di soddisfare le aspettative dei clienti e di essere un partner commerciale affidabile.
Cosa vuol dire nickel free?
Significa alimento con residui di nichel al di sotto del limite di quantificazione analitica, definito anche, e più correttamente prodotto a "Nichel Zero". Il Nichel è un metallo bianco-argento che appartiene al gruppo del ferro. Le fonti di inquinamento sono: suolo, aria, e persino alcuni alimenti. Questo metallo è molto diffuso e di conseguenza chi è un soggetto allergico deve prestare parecchia attenzione. I metalli pesanti di maggiore importanza per gli alimenti sono il cadmio, il piombo, il mercurio, l'arsenico e il nichel.
IL NICHEL NEGLI ALIMENTI
Il nichel, non è essenziale per l'essere umano. Il nichel, però, se assunto per via orale, ha anche la capacità di provocare reazioni allergiche attraverso la pelle in persone già sensibilizzate; l'allergia al nichel è il più comune tipo di allergia a metalli riscontrata nella popolazione generale, con una frequenza intorno al 15%. Chi ne soffre deve limitare il consumo di alimenti di origine vegetale ricchi in nichel. Lo Studio di Dieta Totale (TDS) nazionale ha indicato che la contaminazione da nichel delle filiere alimentari va tenuta sotto controllo per prevenire possibili effetti cronici sulla salute, specialmente nei bambini.