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RISCHIO MICROBIOLOGICO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI: LE INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Rischio microbiologico dei prodotti ortofrutticoli: le indicazioni del ministero della salute
Le ASP incaricate di effettuare verifiche ufficiali in campo, concentrandosi su aspetti cruciali come l'uso di acque, fertilizzanti, e la salute degli operatori.
Il Ministero della Salute, attraverso la Direzione Generale Igiene e Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione, ha recentemente diffuso una nota intitolata “Gestione del rischio microbiologico dei prodotti ortofrutticoli destinati al consumo crudo”. La comunicazione ha l'obiettivo di sensibilizzare sia i consumatori che i produttori riguardo ai potenziali rischi microbiologici associati al consumo di frutta e verdura cruda, in particolare quando non vengono adottate adeguate pratiche di igiene.
Il rischio microbiologico nei prodotti ortofrutticoli
Secondo l'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), i prodotti ortofrutticoli freschi rappresentano uno dei gruppi alimentari più frequentemente coinvolti in casi di contaminazione microbiologica in Europa. In particolare, frutta e verdura non trattata correttamente possono essere contaminati da batteri patogeni come Salmonella, Escherichia coli (E. coli), Listeria monocytogenes e Campylobacter, con potenziali gravi rischi per la salute umana.
Nel caso dei prodotti ortofrutticoli freschi, la contaminazione microbiologica può verificarsi durante la fase di coltivazione, raccolta, selezione e confezionamento, trasporto e distribuzione. L'EFSA, nel suo Rapporto sul rischio microbiologico per i consumatori nell'Unione Europea, sottolinea come l'uso di acque non adeguatamente trattate, l'uso di fertilizzanti organici contaminati e l'igiene insufficiente degli operatori agricoli siano tra i fattori che contribuiscono maggiormente alla diffusione di agenti patogeni.
Controlli microbiologici e misure preventive
L'adozione di pratiche corrette di gestione del rischio microbiologico è fondamentale per prevenire focolai epidemici. Il Ministero della Salute, al fine di contrastare tali eventi, ha avviato una serie di misure per rafforzare i controlli sulla sicurezza alimentare. Le ASP sono ora incaricate di effettuare verifiche ufficiali in campo, concentrandosi su aspetti cruciali come l'uso di acque, fertilizzanti, e la salute degli operatori.
L'intensificazione dei controlli ha portato a specifici piani di campionamento e analisi sui prodotti ortofrutticoli freschi durante le fasi di produzione, selezione, confezionamento e commercializzazione. Un esempio concreto di rischio microbiologico è rappresentato dal recente allarme relativo ai pomodori tipologia ciliegino, che sono stati associati a contaminazioni da Salmonella (Salmonella enterica) in alcune indagini condotte dalle autorità sanitarie europee.
Il cambiamento climatico, con i suoi effetti sulle condizioni meteo e sull'agricoltura, ha introdotto nuovi rischi per la sicurezza alimentare. La siccità prolungata in regioni come la Sicilia potrebbe spingere gli agricoltori a utilizzare fonti di acqua non sempre sicure, aumentando il rischio di contaminazione microbiologica. L'EFSA ha recentemente sottolineato come le condizioni meteorologiche estreme possano influire sulla sicurezza alimentare, creando situazioni favorevoli alla proliferazione di batteri patogeni nei prodotti agricoli.
Le indicazioni fornite dal Ministero della Salute
Per ridurre i rischi microbiologici associati al consumo di prodotti ortofrutticoli, il Ministero della Salute e le autorità sanitarie raccomandano una serie di misure preventive:
- Lavare accuratamente frutta e verdura: è fondamentale sciacquare frutta e verdura sotto abbondante acqua corrente per rimuovere eventuali residui di terra, pesticidi e batteri. In alcuni casi, è possibile utilizzare soluzioni disinfettanti alimentari a base di cloro, ma è importante seguire le indicazioni fornite dal produttore per evitare rischi per la salute.
- Acquistare prodotti da filiere certificate: quando possibile, preferire frutta e verdura provenienti da agricoltura biologica o da filiere che garantiscono standard di sicurezza elevati, come quelle certificate ISO o GlobalGAP, BRC, IFS.
- Separare i prodotti di prima gamma da quelli di quarta gamma: i prodotti di prima gamma (come frutta e verdura fresca non lavata) dovrebbero essere separati nei punti vendita dai prodotti di quarta gamma (già lavati e confezionati).
Preferire prodotti di stagione e locali: optare per frutta e verdura di stagione, preferibilmente a km zero, riduce il rischio di contaminazioni derivanti da trattamenti chimici e dal trasporto a lunga distanza.
L’area servizi agroalimentari di Promotergroup è a vostra disposizione per garantire e implementare il monitoraggio degli alimenti e le procedure di sicurezza alimentare.
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