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INCENTIVI ALLE PMI CHE INVESTONO SULLE ENERGIE RINNOVABILI

 Il prossimo 4 aprile 2025, aprirà lo sportello per accedere agli incentivi destinati alle imprese che investono sull'energia rinnovabile (in particolare sull'autoproduzione attraverso impianti fotovoltaici e minieolici)

Obiettivo

Il presente decreto è volto a consentire la realizzazione della misura agevolativa associata all’Investimento 16 “Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” previsto nell’ambito della Missione 7 “REPowerEU” del PNRR.

Beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI operanti sull’intero territorio nazionale, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni le imprese la cui attività non garantisce il rispetto del principio DNSH.

Programmi di investimento ammissibili

Sono ammissibili all'incentivo "Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per le PMI" i programmi di investimento, economicamente sostenibili, in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa e in correlate tecnologie digitali, finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, mediante l’installazione di:

- impianti solari fotovoltaici, comprese le apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività degli impianti e le spese per l’installazione e la messa in esercizio per autoconsumo immediato.

- possono essere eventualmente integrati e combinati con impianti e sistemi di stoccaggio dietro il contatore (behind-the-meter) dell’energia prodotta, ai fini della possibilità di autoconsumo differito, purché la componente di stoccaggio assorba almeno il 75% della sua energia dall’impianto solare fotovoltaico o mini eolico collegato direttamente, su base annua.

Agevolazioni concedibili

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria e assegnate ai programmi di investimento realizzati per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a euro 30.000,00 (trentamila) e non superiore a euro 1.000.000,00 (un milione) nella misura massima del:

- 30% per le medie imprese;

- 40% per le micro e piccole imprese;

- 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento;

- 50% per la diagnosi energetica

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese direttamente collegabili e funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, dette spese ammissibili riguardano l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di:

a) impianti solari fotovoltaici o impianti mini eolici, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

b) apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività degli impianti di cui alla lettera comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

c) eventuali sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta con;

d) diagnosi energetica ex ante necessaria alla pianificazione degli interventi, a condizione che tale adempimento non risulti obbligato per il soggetto proponente ai sensi della normativa di riferimento.

Dotazione finanziaria

Le risorse destinate alla misura sono 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese.

Scadenza

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in formato elettronico a partire dalle ore 12.00 del giorno 4 aprile 2025 e fino alle ore 12.00 del giorno 5 maggio 2025.

Visiona la scheda di sintesi

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

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INVESTIMENTI SOSTENIBILI 4.0: AGEVOLAZIONI PER LE PMI DEL MEZZOGIORNO

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il Decreto Ministeriale del 22 novembre 2024, che introduce nuove misure di sostegno alle micro, piccole e medie imprese (PMI) per investimenti innovativi e sostenibili. L’intervento è riservato alle PMI del Sud che realizzano programmi di investimento con un preponderante contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa.

Soggetti beneficiari

Le agevolazioni sono rivolte alle PMI che:

  • sono regolarmente costituite e attive nel Registro delle Imprese,
  • non sono in liquidazione o soggette a procedure concorsuali,
  • operano in regime di contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati o due
  • dichiarazioni dei redditi presentate nel caso di ditte individuali,
  • hanno sede in una delle Regioni meno sviluppate:
    - Molise,
    - Basilicata,
    - Calabria,
    - Campania,
    - Puglia,
    - Sicilia

  • essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche:
  • attività manifatturiere (sezione C classificazione delle attività economiche Ateco 2007),
  • servizi alle imprese.

Attività ammissibili

Gli investimenti devono essere finalizzati a:

  • efficientamento energetico, con risparmi minimi del 5% rispetto ai consumi precedenti,
  • transizione digitale, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate come IoT, AI e blockchain,
  • sostenibilità ambientale, favorendo processi produttivi a basso impatto ecologico e l'economia circolare.

L’ammontare delle spese 4.0. deve risultare preponderante rispetto al totale degli altri investimenti. Gli investimenti, inoltre, devono perseguire uno dei seguenti obiettivi:

  • ampliamento della capacità produttiva;
  • diversificazione della produzione per ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza;
  • diversificazione fondamentale del processo di produzione di un'unità produttiva esistente;
  • realizzazione di una nuova unità produttiva.

Le domande saranno valutate in base a criteri di solidità finanziaria, qualità del progetto e impatto ambientale. Il processo di selezione avverrà con modalità a sportello, fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

Le imprese che riceveranno l’agevolazione dovranno:

o mantenere gli investimenti per almeno tre anni dalla concessione dell’ultima tranche di contributi,

o garantire la tracciabilità dei pagamenti e la conformità agli obblighi ambientali e di sicurezza,

o evitare delocalizzazioni per almeno due anni dopo il completamento dell’investimento.

Classi di attività non ammissibili

I divieti e limitazioni sono inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonché della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;

Spese ammissibili

Sono ritenute ammissibili le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento e relative a:

a) macchinari, impianti e attrezzature;

b) opere murarie, nei limiti del 40% delle spese ammissibili;

c) programmi informatici e licenze correlati all'utilizzo dei beni materiali riferibili a macchinari, impianti e attrezzature;

d) acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica;

e) spese per servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti ammissibili, nei limiti del 5% dell’importo delle spese di cui alle lettere a) e b);

f) per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa: spese per servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto delle misure di efficientamento energetico, nel limite del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa.

Agevolazione

I progetti devono avere un valore compreso tra 750.000 euro e 5 milioni di euro e devono essere avviati solo dopo la presentazione della domanda.

Le PMI possono ottenere un sostegno fino al 75% dell’investimento, sotto forma di:

  • Contributo a fondo perduto pari al 35% dell’importo ammissibile;
  • Finanziamento agevolato pari al 40% dell’importo ammissibile, con restituzione in 7 anni senza interessi.

Una quota del 25% delle risorse è riservata esclusivamente a micro e piccole imprese.

Completamento investimento

Il termine di ultimazione non può essere superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni (salvo eventuale proroga non superiore a 6 mesi).

Dotazione finanziaria

Le risorse disponibili ammontano a 300.488.426,61 euro a valere sul Programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale FESR 2021-2027”.

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DDL Piccole e Medie Imprese: novità per il lavoro agile e modelli semplificativi di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Tra gli obiettivi la riduzione degli oneri amministrativi, il miglioramento dell'accesso a finanziamenti agevolati e al credito bancario, nonché il potenziamento della competitività

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge annuale per le piccole e medie imprese, previsto dall’art. 18 delle “Norme per la tutela della libertà d’impresa – Statuto delle imprese” (legge 11 novembre 2011, n. 180). Il provvedimento, che rappresenta il primo intervento strutturato in materia, introduce una serie di misure a favore delle PMI, mirate a rispondere alle principali sfide operative che le riguardano. Tra gli obiettivi principali vi sono la riduzione degli oneri amministrativi, il miglioramento dell'accesso a finanziamenti agevolati e al credito bancario, nonché il potenziamento della competitività.

Di seguito le principali novità in materia di Salute Sicurezza sul lavoro:

Esonero dall’assicurazione obbligatoria per i carrelli elevatori

Una delle misure previste dal DDL PMI, prevede l’estensione dell’esonero dall’assicurazione obbligatoria per i carrelli elevatori e per altri veicoli utilizzati dalle imprese in aree ferroviarie, portuali e aeroportuali, con specifici requisiti stabiliti dalla norma.

Modelli semplificati per la gestione della Sicurezza sui Luoghi di Lavoro

Si prevede che l’INAIL elabori modelli semplificati di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Questi modelli, coerenti con le ridotte dimensioni delle PMI, hanno l’obiettivo di rafforzare i livelli di sicurezza e di non gravare eccessivamente sulle risorse disponibili.

Lavoro agile

Un’altra importante novità riguarda il lavoro agile Il Ddl Pmi modifica il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, disponendo che per l’attività di lavoro prestata con modalità di lavoro agile in ambienti di lavoro che non rientrano nella disponibilità giuridica del datore di lavoro, l’assolvimento degli obblighi di sicurezza è assicurato mediante consegna al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di un’informativa scritta che individui i rischi generali e i rischi specifici. In caso di omissione dell’obbligo informativo, il datore di lavoro è punito con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro.

Le misure previste dal DDL PMI mirano a semplificare la gestione della salute e sicurezza sul lavoro per le piccole e medie imprese, attraverso l’introduzione di esoneri, modelli semplificati e nuove modalità di gestione del lavoro agile. Questi interventi non solo alleggeriscono gli oneri burocratici per le PMI, ma contribuiscono anche a rafforzare la sicurezza sul posto di lavoro, adattandosi alle esigenze specifiche di ciascun contesto.

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PMI ITALIANE A RISCHIO: UNA SU CINQUE HA SUBITO ATTACCHI INFORMATICI

Un’indagine di GoDaddy ha rilevato che gli attacchi informatici causano interruzioni di attività del sito web, perdite finanziarie e di reputazione

 

Martedì 8 febbraio in tutto il mondo si celebrerà la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea, al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie. In occasione di questo evento vogliamo puntare l’attenzione sui rischi degli attacchi informatici per le imprese. GoDaddy ha condotto una survey che mostra come la cybersecurity sia un tema molto importante per le Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane: più dell’80% degli intervistati ritiene infatti che gli attacchi informatici al loro sito web possano compromettere le loro attività.

In Italia, le minacce che maggiormente colpiscono le piccole aziende sono: Phishing (per l’88%), Malware (90%), Ransomware (69%). Nel caso di attacchi informatici, sembra che le PMI italiane siano più preparate delle aziende francesi e spagnole ad affrontare il problema: il 25% delle aziende nostrane è in grado di affrontarli autonomamente mentre il 45% sa a chi chiedere aiuto in caso di emergenza. Secondo le PMI italiane coinvolte nel sondaggio di GoDaddy, le maggiori preoccupazioni associate a una potenziale violazione della sicurezza sono: la perdita di tempo per affrontare il problema (70% degli intervistati), seguita dalla potenziale esposizione dei dati dei clienti (58%), la perdita della fiducia dei clienti stessi (49%) e infine l’interruzione di servizio del loro sito web per un certo periodo (48%). Secondo il sondaggio di GoDaddy, il 74% delle piccole aziende italiane intervistate ritiene che fare un backup del sito web sia una delle misure di sicurezza fondamentali insieme al certificato SSL e all’utilizzo di un servizio di sicurezza dei siti web che esegue quotidianamente scansioni sia a livello di client che di server.

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BANDO PMI DIGITALI: ANCORA A DISPOSIZIONE 50 MILIONI PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

Bando Digital Transformation: contributi e finanziamenti per le micro, piccole e medie imprese concessi dal Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Il Bando Digital Transformation PMI è una misura prevista dal Decreto Crescita, che mette a disposizione 100 milioni di euro per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi di micro, piccole e medie imprese, attraverso le tecnologie di Impresa 4.0 e soluzioni digitali di filiera. È rivolta alle micro, piccole e medie imprese che investono in innovazione digitale, con ricavi pari ad almeno 100mila euro, almeno due bilanci approvati, attive nei seguenti settori: manifatturiero, servizi diretti alle imprese manifatturiere, turismo, commercio

Gli incentivi vengono concessi sotto forma di contributi e finanziamenti agevolati. Le agevolazioni, pari al 50% della spesa ammissibile, sono concesse come segue:

  • 10 % sotto forma di contributo,
  • 40 % sotto forma di finanziamento agevolato.

 

Lo sportello si è aperto lo scorso 15 dicembre e il plafond complessivo di 100 milioni è stato utilizzato finora solo per circa la metà dei fondi.

Gli investimenti ammessi devono abilitare la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, attraverso le tecnologie abilitanti individuate nel Piano nazionale Impresa 4.0, oppure le soluzioni tecnologiche digitali di filiera (distribuzione, piattaforme, e-commerce, pagamenti).

Sono agevolati progetti di valore minimo pari a 50mila e valore massimo pari a 500mila euro, presentati da imprese singole o associate mediante contratti di rete o altre forme di collaborazione (fino a 10 soggetti), con capofila un DIH (Digital Innovation Hub) o EDI (ecosistema digitale per l’innovazione).

Beneficiari

Il bando è aperto alle PMI dell’intero territorio nazionale che, alla data di presentazione della domanda:

- sono iscritte e risultano attive nel Registro delle imprese;

- operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;

- hanno conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100.000 euro;

- dispongono di almeno 2 bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;

- non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

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