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IL DECRETO AMBIENTE 2024 PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE: SPINTA VERDE PER IL FUTURO DELL’ITALIA
Il Decreto Ambiente 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale: spinta verde per il futuro dell’Italia
Tra le principali novità la semplificazione delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Con il Decreto-Legge n. 153 del 17 ottobre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 dicembre 2024, n. 294, e coordinato con la legge di conversione 13 dicembre 2024, n. 191, l’Italia compie un importante passo avanti verso la transizione ecologica. Questo provvedimento, che modifica il Testo Unico sull’Ambiente del 2006, non è di fatti solo un insieme di norme, ma un manifesto d'intenti per affrontare le sfide ambientali con una visione strategica e innovativa.
Tra le principali novità troviamo la semplificazione delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Il governo punta ad accelerare la realizzazione di progetti legati alle energie rinnovabili, considerati cruciali per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), e del PNRR. I progetti di grande portata, come quelli per l'idrogeno verde, gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici di vasta scala e i parchi eolici, verranno ora trattati come prioritari. Un ulteriore incentivo arriva dalla riduzione dei tempi burocratici, accompagnata dalla necessità per i proponenti di certificare la disponibilità legale dei terreni coinvolti nei progetti.
Il decreto affronta anche il tema dell’economia circolare, introducendo strumenti concreti per favorire il recupero e il riutilizzo dei materiali. L'Albo Gestori Ambientali, ad esempio, viene potenziato con una rappresentanza più ampia, per migliorare la gestione dei rifiuti da parte delle imprese. Le nuove disposizioni facilitano inoltre il recupero dei sottoprodotti derivanti dalle opere infrastrutturali e promuovono la cura del paesaggio e del verde pubblico e privato. Questo approccio è pensato per trasformare gli scarti in risorse, riducendo l'impatto ambientale e favorendo un modello di sviluppo sostenibile.
Sul fronte delle bonifiche, il decreto punta i riflettori sui cosiddetti "siti orfani", aree contaminate prive di un responsabile individuabile. Le nuove norme rendono più snelle le procedure di analisi e approvazione dei progetti di intervento, accelerando così le operazioni di risanamento. Sul lato rifiuti, un’altra importante novità è data dalla possibilità per il legale rappresentante di un’impresa di assumere direttamente il ruolo di responsabile tecnico per la gestione dei rifiuti senza necessità di verifiche iniziali o aggiornamenti (se ha ricoperto questo ruolo per almeno tre anni nella stessa azienda).
Il decreto non trascura la gestione del dissesto idrogeologico e delle risorse idriche, due temi sempre più urgenti in un contesto di cambiamenti climatici. L’introduzione del concetto di “acque affinate”, che include le acque reflue trattate per essere riutilizzate in agricoltura o industria, rappresenta un passo avanti verso una gestione più sostenibile delle risorse idriche. Parallelamente, vengono rafforzati il monitoraggio e la pianificazione degli interventi per la difesa del suolo, un impegno necessario per prevenire le emergenze ambientali.
Un altro aspetto cruciale riguarda le concessioni per l’estrazione di idrocarburi. Con il Decreto Ambiente, il rilascio di nuovi permessi per l’estrazione di idrocarburi liquidi viene bloccato, fatta eccezione per i progetti già avviati. Le deroghe sono concesse solo in casi specifici, come per giacimenti con un potenziale minerario significativo. Questa scelta riflette la volontà di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e promuovere una transizione verso fonti energetiche più pulite.
La transizione energetica trova ulteriore slancio con l’individuazione di zone prioritarie per le rinnovabili, dove i progetti potranno beneficiare di procedure autorizzative più rapide. Le commissioni VIA potranno inoltre avvalersi del supporto tecnico di enti specializzati, come il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), per valutare con maggiore efficacia i progetti strategici.
Fonti:
Decreto-Legge n. 153 del 17 ottobre 2024