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Nuove indicazioni sugli alimenti sfusi e preincartati

Il Ministero della Salute (MSAL) ha diramato lo scorso 23 dicembre 2024 una circolare indirizzata a tutti gli assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome, richiamando l'attenzione sull’obbligo di fornire informazioni dettagliate sugli ingredienti dei prodotti alimentari sfusi e preincartati. Le nuove indicazioni ministeriali hanno l’obiettivo di tutelare i consumatori, in particolare quelli affetti da allergie e intolleranze alimentari (come la celiachia), e ribadiscono l'importanza di rispettare gli obblighi di informazione sui prodotti alimentari sfusi e preincartati, spesso carenti nei negozi e nei pubblici esercizi.

Di seguito, vengono sintetizzati i principali doveri in materia di informazione sugli alimenti sfusi e preincartati.

1) Una corretta informazione

Gli alimenti venduti senza preimballaggio devono obbligatoriamente riportare la denominazione del prodotto e l’elenco degli ingredienti. Le sostanze o i prodotti che possono causare allergie o intolleranze alimentari devono essere chiaramente visibili rispetto agli altri ingredienti, con una distinta grafica. Le informazioni devono essere chiaramente leggibili, scritte in lingua italiana e posizionate direttamente sul prodotto o nelle vicinanze (ad esempio, sul contenitore, su un apposito cartello o registro, o su un altro sistema equivalente, anche digitale, in prossimità dei banchi di esposizione).

Le indicazioni sui prodotti non devono mai indurre in errore il consumatore riguardo la natura e la composizione del prodotto. Come già precisato dalla Commissione europea, è assolutamente vietato:

  • fornirsi di un unico elenco di ingredienti, in quanto il consumatore deve poter distinguere i singoli alimenti;
  • indicare gli allergeni solo attraverso il nome delle categorie di prodotti, poiché è necessario specificare l’identità di ogni singolo prodotto;
  • utilizzare la formula “può contenere”, che rimanda a cartelli generici e non specifica l’identità di ogni alimento coinvolto nella preparazione.

2) Igiene e cultura degli allergeni

Il regolamento europeo 852/04 sulla sicurezza alimentare, integrato dal regolamento (EU) 2021/382, che ha introdotto nuovi requisiti per tutti gli operatori della filiera agroalimentare in materia di allergeni, prevede che tali operatori adottino una "cultura degli allergeni". In pratica, gli operatori devono:

  • applicare buone prassi igieniche per prevenire contaminazioni accidentali da allergeni;
  • condurre un’analisi dei rischi di contaminazione incrociata (cross-contamination) e definire le informazioni necessarie per i consumatori;
  • formare adeguatamente tutto il personale coinvolto nella gestione degli allergeni e nella preparazione degli alimenti.

3) Controlli pubblici ufficiali per pubblici esercizi e collettività

La circolare del MSAL, emanata dalla Direzione Generale per l’igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Prevenzione, è stata motivata dalle numerose segnalazioni ricevute, che riguardavano la commercializzazione di prodotti alimentari senza preimballaggio, o imballati su richiesta, senza indicazioni sull’elenco degli ingredienti. In risposta a tali problematiche, il Ministero ha sottolineato la necessità di vigilare rigorosamente sul rispetto delle normative in vigore, con particolare attenzione alla sicurezza del consumatore.

Le disposizioni contenute nella circolare si applicano anche ai pubblici esercizi e alle collettività (ad esempio, bar, trattorie, pizzerie, fast-food, ristoranti, mense e attività di catering), che somministrano alimenti, anche gratuitamente. Inoltre, le attività di vendita e/o somministrazione a distanza (come la spesa online o il food delivery) devono anch'esse indicare in modo chiaro l’elenco degli ingredienti e la presenza di allergeni per ciascun prodotto.

Richiami alimentari in Italia ed Europa: allergeni e contaminazioni al primo posto

Nel 2023, i richiami alimentari in Europa hanno riguardato principalmente allergeni non dichiarati (35%), contaminazioni microbiologiche (28%) e contaminazioni chimiche (17%), così come riportato dal sistema RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) che ha registrato circa 4.634 notifiche a livello continentale, di cui oltre 800 in Italia.

Nel nostro paese, il Ministero della Salute segnala annualmente tra 500 e 600 richiami alimentari, con una predominanza di prodotti da forno, formaggi e salumi. Gli allergeni non dichiarati rappresentano la causa più comune (35%), seguiti dalle contaminazioni microbiologiche (28%) e chimiche (17%).

La distribuzione geografica dei richiami evidenzia un'incidenza maggiore nelle regioni del Centro-Sud. I dati mostrano come la sicurezza alimentare resti una priorità, con un costante monitoraggio da parte delle autorità competenti.

  

Tipologie di richiami alimentari

% di richiami

Allergeni non dichiarati

35%

Contaminazioni microbiologiche

28%

Contaminazioni chimiche

17%

Problemi di etichettatura

10%

Altro

10%

 

Ridurre i rischi di sicurezza alimentare legati alla contaminazione

I rischi di contaminazione accidentale degli alimenti con allergeni sono di estrema gravità e, in alcuni casi, potenzialmente letali. La protezione dei consumatori vulnerabili, però, risulta ancora insufficiente in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea. Tale situazione non potrà migliorare fino a quando la Commissione europea non definirà regole uniformi per la valutazione del rischio e la fornitura di informazioni dettagliate sui prodotti, garantendo così una tutela più adeguata per i consumatori.

 

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