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IL CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA È CROLLATO DEL 6,6%
Il report mensile di Terna rileva un calo dei consumi e un quadro positivo per rinnovabili ed export.
L’aumento dell’energia elettrica è stato uno dei temi più dibattuti di questo periodo e i cittadini e le imprese italiane hanno reagito consumando meno. È quanto emerge dai dati rilevati da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale. In particolare, a ottobre la domanda complessiva di elettricità del paese è stata pari a 24,6 miliardi di chilowattora, un valore più basso del 6,6% rispetto allo stesso mese del 2021. Nel dettaglio Terna, ha rilevato che a incidere sul calo della richiesta di energia è stata senza dubbio anche la temperatura mite di questo autunno, durante il quale si è registrato un aumento di 2,8 gradi rispetto a un anno fa; la domanda di elettricità nel nostro Paese è stata pari complessivamente a 24,6 miliardi di chilowattora. Il dato assume ancora più rilievo se comparato a quello della richiesta nazionale di energia dei primi dieci mesi del 2022, cresciuta dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021. L’aumento delle temperature ha inciso anche sulla produzione di energia alternativa: la domanda delle fonti rinnovabili è cresciuta complessivamente di un +17,6%, soddisfacendo circa il 28% della domanda elettrica, con un boom del fotovoltaico. In calo invece l’eolico (-35,9%), l’idrico (-36,8%) e il geotermico (-3,2%). In tale ambito, la produzione è quindi derivata per il 30,4% dal fotovoltaico, per il 26% dall’idrico, per il 15,4% dall’eolico, per il 21% dalle biomasse e per il 6,6% dal biotermico.
Aree geografiche
La diminuzione della domanda di energia elettrica nel mese di ottobre è più accentuata al nord, dove è calata del 7,1%. Più basso è invece il dato registrato al centro e al sud, isole comprese, zone in cui raggiunge rispettivamente il -6,7 e il -5,3%. A ottobre la domanda di energia elettrica nazionale è stata soddisfatta per l’85,7% attraverso la produzione italiana e per la parte restante, il 14,3%, dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,3 miliardi di chilowattora, circa il 4,6% in meno rispetto allo scorso anno. Per abbattere i costi del gas, il governo ha istituito un programma di massimizzazione della produzione di carbone, il quale è cresciuto del 56,6% facendo volare anche l’export che ha registrato un aumento di circa il 107,9%.