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LEGGE DI BILANCIO 2025: LE PRINCIPALI NOVITÀ
LEGGE DI BILANCIO 2025: LE PRINCIPALI NOVITÀ
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di bilancio 2025 che contiene le misure a sostegno delle imprese: rifinanziamento Nuova Sabatini, IRES premiale, decontribuzione Sud.
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024 n. 305 la Legge di Bilancio 2025. Questa non introduce nuovi strumenti di agevolazione, ma interviene su numerose misure già esistenti, muovendosi principalmente in due direzioni: da un lato, prorogando incentivi in scadenza al 31 dicembre 2024, e, dall’altro, ridefinendo la disciplina di diversi bonus.
Vediamo quali sono alcune delle principali novità.
Proroga sport bonus
Per i titolari di reddito d'impresa, il comma 246 ripropone per il 2025, lo sport bonus, il credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.
Modifiche alla disciplina del bonus investimenti 4.0
In primo luogo, viene prevista l’abrogazione dal 2025 del credito di imposta per beni immateriali 4.0. A seguito della modifica, quindi, il bonus può essere fruito limitatamente agli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2024 ovvero entro il 30 giugno 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione
Per il credito di imposta beni strumentali materiali 4.0, invece, viene fissato un limite massimo di spesa di 2.200 milioni di euro per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, (entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione). Ogni impresa dovrà trasmettere telematicamente al MIMIT una comunicazione concernente l’ammontare delle spese sostenute e il relativo credito d’imposta maturato; il quale trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile, in compensazione mediante modello F24.
Riduzione IRES
È anche prevista la riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20% per il solo periodo d’imposta 2025, per le società di capitali che accantonano almeno l’80% degli utili 2024 e ne destinano almeno il 30% (comunque non meno del 24% degli utili 2023 e non meno di 20.000 euro) a investimenti in beni strumentali nuovi tecnologici come previsto per i beni di Transizione 4.0 e transizione 5.0. Tali beni devono essere nuovi e destinati a strutture produttive situate in Italia, realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 ed entro la scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024.
Modifiche e semplificazioni alla disciplina del bonus Transizione 5.0
Vengono apportate importanti notifiche in merito alla presente disciplina, queste novità sono applicabili anche agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024. Viene introdotta un'aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro. Viene eliminato il divieto di cumulo con il credito d’imposta ZES Unica Mezzogiorno/ ZLS e con altri incentivi finanziati da fondi europei.
Rimane, invece, confermata la non cumulabilità con il credito d’imposta per investimenti in beni nuovi strumentali materiali e immateriali 4.0. Vengono poi semplificate le procedure di calcolo dei consumi energetici.
Proroga per il triennio 2025-2027 del credito di imposta quotazione PMI
Con il comma 449 viene, il credito di imposta quotazione PMI, prorogato fino al 31 dicembre 2027.
Rifinanziamento Nuova Sabatini
Il comma 461 rifinanzia con 1,7 miliardi di euro la Nuova Sabatini, strumento efficace per la crescita e il rilancio degli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese.
Le agevolazioni consistono in un contributo in conto impianti, calcolato in via convenzionale su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per investimenti strumentali ordinari;
- 3,575% per investimenti 4.0 e per investimenti green.
Proroga del credito d’imposta ZES unica del Mezzogiorno
Per l’anno 2025 vengono stanziati 2,2 miliardi di euro. Il credito d’imposta spetta alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nelle aree della Regione Abruzzo ammissibili alla deroga prevista dall’art. 107.3.c), del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea), come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Prorogato anche il credito d’imposta ZES Agricoltura
Lo stanziamento previsto per l’anno 2025 è pari a 50 milioni di euro.
Interventi a sostegno dello sviluppo del settore turistico
È prevista la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno degli investimenti privati al fine di sostenere lo sviluppo dell’offerta turistica sul territorio nazionale.
L’obiettivo è sostenere lo sviluppo dell’offerta turistica a livello nazionale, favorendo anche:
- la destagionalizzazione dei flussi turistici;
- la digitalizzazione dell’ecosistema turistico;
- le filiere turistiche;
- gli investimenti nel rispetto dei principi ESG (Environment, Social, Governance, ovvero i tre pilastri della sostenibilità che contribuiscono al raggiungimento di obiettivi globali come quelli dell’Agenda 2030 dell’ONU);
- il turismo sostenibile.
(Sarà un decreto interministeriale a definire i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione di tali agevolazioni).
Nuova decontribuzione Sud
Per gli anni 2025-2029, è disciplinato un nuovo sgravio contributivo per le imprese che occupano lavoratori nel Mezzogiorno. La decontribuzione è valida per Tutti i contratti a tempo indeterminato attivi nelle regioni meridionali.
L’intensità, però, è inferiore rispetto alla versione originaria:
- dal 30% si scende al 25% per il 2025 e si riconferma la progressiva diminuzione, che ora arriva fino al 15% nel 2029 (per gli anni 2026 e 2027 l’esonero sarebbe sceso al 20%; per gli anni 2028 e 2029 lo sgravio sarebbe stato fissato al 10%)
La copertura finanziaria di questa misura è di circa 7,1 miliardi di euro fino al 2030.