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UE: VERIFICA DELLA PRESENZA DI AMIANTO PRIMA DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE ENERGETICA
Il Parlamento europeo propone modifiche alla disciplina della protezione dei lavoratori dall’esposizione all’amianto nell’ambito dell’ondata di ristrutturazioni prevista fino al 2030.
Con la Risoluzione del 20 ottobre 2021 sulla protezione dei lavoratori dall'amianto, pubblicata sulla G.U.U.E. C 184/4505/05/2022, il Parlamento europeo, nell’accogliere l’ondata di interventi edilizi che mira alla ristrutturazione degli edifici entro il 2030, evidenzia la necessità di modificare le norme europee (e di conseguenza le norme nazionali) sulla prestazione energetica nell'edilizia e invita gli Stati membri a promuovere miglioramenti della prestazione energetica degli edifici esistenti, anche attraverso la rimozione dell'amianto e di altre sostanze nocive, prevenendo la rimozione illegale di tali sostanze e favorendo il rispetto della normativa vigente.
L'amianto causa tra 30.000 e 90.000 decessi all'anno nell'Unione Europea. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) ha riconosciuto l'amianto come una sostanza cancerogena certa responsabile di asbestosi, tumori polmonari e del mesotelioma, nonché di tumori della laringe e delle ovaie. È stato osservato un aumento del rischio di cancro persino nelle popolazioni esposte a livelli molto bassi di fibre di amianto.
Il Parlamento invita quindi la Commissione a presentare una strategia europea per la rimozione dell'amianto tenendo conto “delle normative nazionali vigenti e di una valutazione d'impatto sui modelli più efficienti riguardo alla verifica obbligatoria della presenza di amianto negli edifici, consistente in diagnosi della presenza di amianto sulle superfici da parte di un'entità professionale con adeguate qualifiche e autorizzazioni, prima della vendita o della locazione e all'istituzione di certificati in materia di amianto per gli edifici costruiti prima del 2005 o prima dell'anno dell'introduzione a livello nazionale di un equivalente divieto dell'amianto, a seconda di quale delle due date sia anteriore”.
In sostanza è richiesta l’introduzione di obblighi specifici per i proprietari di edifici (pubblici e privati) costruiti prima di tali date, mediante controlli effettuati esclusivamente da operatori certificati per localizzare ed individuare l’eventuale presenza di materiali contenenti amianto prima che l’edificio (o parte di esso) sia venduto o affittato. A tal fine gli Stati membri dovranno stabilire sanzioni pecuniarie effettive, proporzionate e dissuasive per i venditori e locatori che non commissionano il controllo prescritto e non ne comunicano i risultati all’organismo competente prima della vendita o della locazione dell’immobile.